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Lodolini: “Rendere l’accesso a Internet un diritto sancito dalla Costituzione Italiana”

Una proposta di legge costituzionale, di un solo articolo, affinché tutti abbiano eguale diritto di accedere alla rete internet mondiale e alle reti telematiche di condivisione interattiva della conoscenza

Una proposta di legge costituzionale, di un solo articolo, affinché tutti abbiano eguale diritto di accedere alla rete internet mondiale e alle reti telematiche di condivisione interattiva della conoscenza. La legge tutela tale diritto universale all'accesso rimuovendo ogni ostacolo e predisponendo modalità tecnologicamente efficaci per l'adeguamento delle reti e per la fruizione dei relativi servizi. Questo sarà il contenuto dell'art. 21 bis, proposto dal parlamentare dorico Emanuele Lodolini (PD).

L’idea è nata dopo le riflessioni svoltesi nel mese di giugno, durante il corso seminariale di tre giornate, promosso da Lodolini e intitolato “La politica nell’era dei social network” a cui a preso parte il blogger Luca Conti.
“L’uso della rete internet in ogni momento della nostra quotidianità sta rivoluzionando le nostre vite: dal modo di lavorare e di studiare, di fare ricerca scientifica, di coinvolgere i cittadini alla vita pubblica, offrendo vantaggi e opportunità a tutti quelli che ne hanno saputo e potuto cogliere le potenzialità. L’Italia, secondo la ricerca 2012 di Eurostat sulla diffusione della banda larga in Europa, si colloca solo al quart’ultimo posto assoluto nella classifica della diffusione della banda larga, davanti solo a Bulgaria, Grecia e Romania con il 55% di abitazioni raggiunte.

Se analizziamo il dato riguardante la diffusione di internet nel suo insieme, la percentuale sale al 63% delle abitazioni, ma la posizione del nostro paese resta quasi la stessa, di poco superiore a Cipro, Portogallo e Lituania.
Considerato come lo sviluppo digitale sia molto legato a quello economico e culturale, la diffusione e l’utilizzo della rete internet, a partire dalla banda larga, diventa un tema politico di primaria importanza. Tutti i cittadini devono poter avere un accesso a internet veloce, per sviluppare conoscenza, istruzione, formazione e poter fruire dei servizi offerti dalla pubblica amministrazione e beneficiare fino in fondo del proprio diritto di cittadinanza. La diffusione della rete internet influenza direttamente la qualità di vita dei cittadini, le condizioni di lavoro dei lavoratori e la competitività dell’industria su scala globale.”

Questa proposta di legge prevede l’introduzione dell’articolo 21-bis della Costituzione, che riconosce il diritto di accesso alla rete internet per tutti, disponendo che “tutti hanno eguale diritto di accesso alla rete internet e alle reti telematiche di condivisione della conoscenza.
La legge tutela tale diritto universale rimuovendo ogni ostacolo e predisponendo modalità tecnologicamente efficaci per l’adeguamento delle reti e per la fruizione dei relativi servizi.”

Secondo Lodolini parlare di “un diritto di accesso alla rete internet” rafforza il concetto di conoscenza condivisa in rete come bene comune: per tale ragione è necessario garantire quella che deve essere considerata una precondizione della cittadinanza e della democrazia. Un principio questo che si sta affermando sempre di più a livello internazionale nella normativa comunitaria e nella legislazione dei singoli Stati. Non sono pertanto ammissibili iniziative censorie della rete a qualsiasi titolo e va contrastata ogni iniziativa commerciale che tenda a restringere la portata o l’esercizio di questo diritto.

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