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Progetto Higher Interreg Europe, seconda giornata dedicata alle nuove opportunità offerte dall’innovazione

Ad Ancona si è svolto il meeting di partenariato tra i nove enti aderenti a “Higher (Superiore)”, il progetto avviato nell’ambito del programma Interreg Europe

L’innovazione come volano di nuove opportunità. È il tema al centro della seconda giornata dell’incontro internazionale che si è tenuto a Palazzo Li Madou della Regione Marche. Ad Ancona si è svolto il meeting di partenariato tra i nove enti aderenti a “Higher (Superiore)”, il progetto avviato nell’ambito del programma Interreg Europe che ha come obiettivo l’avvio di modelli innovativi di interventi pubblico-privato per mobilitare investimenti locali nelle aree della specializzazione intelligente. Una strategia europea che punta a favorire un processo di crescita imprenditoriale capace di guidare le attività di innovazione industriale.

Ad Higher collaborano istituzioni italiane (Regioni Marche e Abruzzo), europee (Regione della Macedonia Centrale) e alcuni enti: il parco di ricerca dell’Università di Barcellona, la Contea amministrativa di Stoccolma, i Centri di innovazione Inteli (Portogallo) e della Lituania, un’associazione che include undici Comuni sloveni, un raggruppamento inglese tra le eccellenze di Cambridge e Peterborough. La giornata è stata aperta dall’intervento del dirigente dell’Internazionalizzazione Riccardo Strano ed è proseguita con una serie di relazioni svolte da referenti internazionali. Per la componente marchigiana, da segnalare quelle di Roberto Penna, che ha illustrato le innovazioni apportate all’interno dell’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Ancona e Letizia Urbani sulla Meccano Spa. Il filo conduttore degli interventi della giornata è stata la valorizzazione della specializzazione intelligente per il rilancio dei sistemi regionali. Le Marche, da questo punto di vista, hanno segnalato i risultati conseguiti, negli anni, con le opportunità offerte dalla programmazione europea nel settore dell’innovazione e della internazionalizzazione. Tra i dati presentati emergono le oltre duemila imprese beneficiarie dei finanziamenti per ricerca innovazione, le oltre cento filiere di imprese innovative sviluppate sul territorio e le 375 collaborazioni attuate tra imprese, università, centri di ricerca. Un quadro che evidenzia anche i circa duecento milioni di finanziamenti concessi per superare la crisi puntando sulla ricerca e l’innovazione e la promozione della qualità degli investimenti (quasi duemila i progetti finanziati). Numeri positivi si registrano pure sul fronte dell’occupazione di qualità e del contrasto alla precarietà, con più di 600 giovani laureati e diplomati assunti attraverso le opportunità offerte alle aziende con i bandi dell’innovazione.

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