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«Contaminiamo l'Italia con il "modello Ancona"», la Mancinelli presenta il suo libro

Il sindaco ha presentato il libro scritto in collaborazione con l'assessore alla cultura Paolo Marasca. Una chiacchierata tra l' analisi politica attuale e aneddoti come quello che riguarda "er banana"

Centosessanta pagine per spiegare il giusto modo di fare politica secondo Valeria Mancinelli. Parole di Paolo Marasca, concetti del primo cittadino ribaditi davanti alla platea del ridotto delle Muse. La presentazione dei “I principi del buongoverno” è stata l’occasione per una chiacchierata tra la stessa Mancinelli e il giornalista di E’Tv Marche Maurizio Socci su tematiche di politica nazionale, ma anche sulle prossime elezioni regionali (GUARDA IL VIDEO) e per un flashback sui sei anni di mandato al vertice della giunta anconetana. «Proprio in questa sala presentai la mia prima candidatura alle primarie del centrosistra nel 2013. La scommessa era quella di testare una tesi, cioè quella di vincere le elezioni e governare senza demagogia, raccontando la realtà senza blandire gli elettori ma instaurando con loro un rapporto adulto e senza facile accondiscendenza- ha detto la Mancnelli- dall'altro lato avevo la tesi che si potesse far politica applicando la legge che consentiva a un sindaco di scegliere gli assessori in totale autonomia, facoltà raramente esercitata perché spesso le composizioni delle giunte sono frutto di alchimie politiche. Volevo applicare un modo di essere che era in auge allora, in cui il centrosinistra stava dando una pessima immagine di sé. La presenza di tutta questa gente dimostra che il modello Ancona è valido, bisogna esportarlo e contaminare il più possibile il resto d'Italia».

La politica di oggi e le nuove sfide

Le pagine sono unite da alcune parole chiave: «Direi “credibilità” e “veridicità”- ha spiegato la Mancinelli- i principi del buongoverno si traducono nel rispetto dei patti fatti con i cittadini, non raccontando cose impossibili e sempre dicendo la verità». Tutto è introdotto anche dal sottotitolo del libro: “La visione di un sindaco nel caos del mondo che cambia”: «Ci riferiamo al fatto che viviamo in un periodo che rappresenta un crinale tra la fine del ‘900, intesa come epoca storica, e il secolo attuale. Basti pensare a tutti i grandi partiti nati in quegli anni, non ne è rimasto praticamente neppure uno» prosegue la Mancinelli. Trasformazioni, dunque. Tante: «Penso alla globalizzazione, all’emersione di Paesi che nel ‘900 erano trasparenti oppure ai cambiamenti climatici. Tutto questo testimonia grandi e tumultuose trasformazioni nella storia dell’umanità- spiega il sindaco- la sensazione, a volte, è che tutto questo non si riesca a governare e che ci sia quindi di una sorta di caos. La politica nazionale attuale riflette la tipica incertezza delle stagioni di passaggio, siamo in una situazione in cui i cantieri aperti sono tanti, è chiaro ciò che non esiste più ma non è altrettanto chiaro quali saranno i soggetti politici del terzo millennio- prosegue la Mancinelli- questo non aiuta, perché dovendo provare a governare un mondo in così potente trasformazione, non avere riferimenti stabili capaci di durare oltre una breve stagione è un elemento di debolezza. Credo che ognuno debba lavorare come può affinché questa fase di transizione si concluda il prima possibile provando a costruire movimenti o partiti che durino più di tre anni». E nel caos, quale consiglio si può dare a un giovane che si avvicina alla politica? «Avere saldi alcuni principi, ognuno scelga quali, rimanendo sé stessi». 

La sicurezza e "er banana"

Tra i diversi temi affrontati dalla Mancinelli c’è della sicurezza: «Va intesa come prevenzione e repressione dei reati oltre che come crescita della comunità stessa e questo è un tema che la sinistra deve affrontare come proprio. Tutto questo significa fare il Primo Piano Festival, ma contemporaneamente portare la gente fuori casa, perché dalle situazioni difficili non si esce barricandosi tra le mura con la contraerea ma con più polizia sulla strada». C’è stato spazio anche per gli aneddoti come quello che riguarda “Er banana”, un ex residente abusivo tra via Marchetti e via Pergolesi che occupava l’appartamento con relativa famiglia. «C’erano in mezzo dei minori e con peripezie burocratiche pensavamo di aver liberato la casa. Durante l’assemblea agli Archi per presentare il progetto di riqualificazione, un artigiano si è alzato in piedi infuriato dicendo che “er banana” non solo stava ancora lì, ma lo aveva truffato acquistando della vernice a suo nome per sistemare le persiane della casa occupata abusivamente- racconta il sindaco- dopo aver controllato ho riconosciuto che effettivamente aveva ragione quell’uomo e questo è bastato a cambiare il tono della situazione. La cosa più bella – prosegue la Mancinelli- è che mentre facevamo una seconda assemblea nel cortile di quelle case abbiamo visto i carabinieri portar via “er banana”». 
 

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