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Teatro Stabile: botta e risposta tra Spacca e Gramillano

Il governatore chiede che il Teatro diventi un autentico polo regionale. Risponde il sindaco di Ancona: "Il futuro organismo sarà il perno del riordino delle attività di lirica e prosa"

Il presidente della Regione, Gian Mario Spacca ha inviato una lettera al sindaco di Ancona, Fiorello Gramillano, con la quale viene chiarita la posizione della Giunta regionale in merito alla vicenda del Teatro Stabile. Di seguito il testo della comunicazione.

LA LETTERA DI SPACCA. “Esprimo la preoccupazione, mia e della Giunta regionale, in merito alla situazione del Teatro Stabile delle Marche, che nel dibattito pubblico, in corso da mesi e soprattutto da ultimo, con la concomitante approvazione del Bilancio preventivo comunale del 2012, sta assumendo i contorni di una questione centrale nell’attività amministrativa del Comune Capoluogo di regione. Come sa, la Regione Marche, pur rappresentando soltanto il 4,73% delle quote della Fondazione, detenuta per il 60,95% dal Comune di Ancona, in questi anni ha fatto la propria parte, sollecitando e sostenendo una ristrutturazione organizzativa e gestionale che lo scorso anno ha reso sostenibile il bilancio. Un’attenzione particolare abbiamo rivolto, in questi stessi anni, alla Fondazione Muse, la quale pure è coinvolta nel ridisegno complessivo delle funzioni artistiche teatrali e lirico-sinfoniche, e su cui andranno fatte le scelte più opportune, tenendo presente la necessità di produrre economie di scala, risparmio e di preservare la qualità artistica delle produzioni e dell’offerta culturale. Il peso rilevante e preoccupante è, tuttavia, quello pregresso dello Stabile, stimato in almeno 3,3 mln di Euro, rispetto al quale anche recentemente abbiamo sollecitato al Comune il conferimento di adeguate risorse finanziarie o di valori patrimoniali, necessari per far fronte alla situazione debitoria della Fondazione. Per tali motivi la Giunta regionale, anche in ottemperanza alle proprie funzioni di vigilanza, su tale vicenda ha assunto un indirizzo generale di seguito illustrato.

Le difficoltà emerse, in sede di definizione del bilancio preventivo del Comune per il 2012, di prossima approvazione, spingono la Giunta regionale a ribadire l’importanza che riveste il Teatro Stabile per le Marche, la funzione di sintesi che esso rappresenta nel settore della prosa e l’essere un pezzo fondamentale della riforma dei circuiti teatrali e lirico-sinfonici regionali che intendiamo perseguire.

In esso la presenza della Regione Marche, anche per il necessario riconoscimento ministeriale, non è in discussione, così come non lo è il riconoscimento e il sostegno alla funzione che il Capoluogo regionale può e deve necessariamente assolvere nel campo delle politiche culturali. Si chiede, però, che si adotti, entro brevissimo termine, un piano efficace e condiviso di risanamento del debito e che esso sia collegato allo svolgimento di funzioni realmente regionali da parte del Teatro Stabile e ad un piano di riordino delle funzioni dello spettacolo (teatro e lirica) su base regionale. In particolare andrà previsto che il Teatro Stabile delle Marche assuma la funzione di polo produttivo regionale per la prosa; che il circuito lirico-sinfonico si organizzi, coordinando le realtà produttive di Ancona, Macerata e Jesi con Pesaro; che l’Amat assolva la funzione di centro di promozione e distribuzione delle produzioni marchigiane. Ciò dovrà consentire che anche il necessario processo di razionalizzazione e programmazione coordinata tra le Fondazioni Stabile e Muse, al di là delle modalità giuridico-societarie che saranno adottate (fusione o altro), possa avviarsi con la maggiore condivisione ed efficacia possibile.

Tali azioni costituiscono presupposti indispensabili per la definizione di un ulteriore intervento finanziario regionale e per escludere l’adozione, da parte della Regione, di specifici provvedimenti nell’esercizio delle funzioni di vigilanza sulla Fondazione previste dalla vigente normativa. Il piano di risanamento, unito alle misure di intervento che si riterranno di adottare, dovrebbero essere sufficienti per ricostituire una dotazione patrimoniale congrua per il raggiungimento delle finalità indicate, salvaguardando nel contempo l’esistenza e le prospettive future della Fondazione”.

GRAMILLANO RISPONDE. “La lettera del governatore Spacca sul risanamento del debito del teatro Stabile condivide con noi la preoccupata partecipazione alle sorti delle Fondazioni culturali e ci incoraggia a perseguire insieme l’obiettivo principale, di superare la fase debitoria con il concorso degli enti fondatori per arrivare alla istituzione della Fondazione unica. Il futuro organismo sarà il perno del riordino delle attività di lirica e prosa, nel quale – Comune e Regione sono all’unisono su questo punto –  saranno contemplate funzioni di polo produttivo regionale per la prosa e funzioni di collaborazione nel circuito lirico-sinfonico con i più importanti poli del settore come Jesi, Pesaro e Macerata. L’Amat , come centro di distribuzione delle produzioni regionali, sarà uno snodo importante di questo ciclo culturale virtuoso .
Sono lieto che la Regione riaffermi non solo il suo ruolo di partner nella Fondazione unica e nella futura gestione della produzione culturale, ma anche l’impegno finanziario necessario

Sul tema è intervenuto anche l’assessore al Bilancio Andrea Biekar:
“Ora abbiamo la certezza che non siamo più soli. La costruzione di qualsiasi manovra di risanamento non poteva prescindere dalla consapevolezza di condividerla anche con la Regione. Il piano di riorganizzazione è pronto: questione di ore e verrà presentato a soci e a consiglieri comunali”.  


 

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