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Ecco la Giunta Mancinelli, le polemiche sulle nomine? "Disagi fisiologici" per il sindaco

Presentata oggi la nuova giunta targata Valeria Mancinelli. Sono due le persone che fanno riferimento al Partito Democratico, poi tutti nomi di fiducia del sindaco. Proprio su questo ci osno stati diversi malumori

Lo aveva detto e alla fine lo ha fatto. Valeria Mancinelli ha presentato la sua giunta quasi interamente composta da persone fidate, che non risponderebbero a nessuna logica politica. Gli unici due assessori del Partito Democratico sono Stefano Foresi (Partecipazione democratica e manutenzioni) e Pierpaolo Sediari (all'urbanistica). Gli altri 7 sono tutte persone che poco hanno a che fare con i partiti. Maurizio Urbinati (lavori pubblici), Paolo Marasca (cultura), Ida Simonella (porto), Fabio Fiorillo (bilancio e finanza), Andrea Guidotti (sport), Emma Capogrossi (servizi sociali), Tiziana Borini (politiche educative e scuole).

Questa la nuova squadra di governo che dovrebbe dare una nuova scossa alla città. Sulle deleghe degli assessori il nuovo sindaco Mancinelli ha specificato che non sono dei settori a comparto stagno, per cui ci potrebbero essere delle modifiche in corso dei lavori, come anche delle aree in cui si lavorerà a braccetto. La Mancinelli ha inoltre detto che la prima seduta del consiglio comunale sarà dedicata alle prassi di rito, come il giuramento del sindaco, l'elezione del Presidente del Consiglio e la nomina delle Commissioni. Il secondo consiglio sarà una seduta straordinaria dedicata alla vertenza della Fincantieri. Dalla terza in poi si lavorerà sul bilancio. Per quanto riguarda la giunta, questa sarà operativa già dal prossimo lunedì.

Giunta Valeria Mancinelli

La Mancinelli ha anche risposto alle polemiche che in questi giorni hanno creato non pochi mal di panca all'interno dei partiti politici che sostengono la sindaca e che compongono la maggioranza. Il problema? Per Verdi, Udc e Scelta Civica, che si sono riuniti ieri, non ci sarebbero problemi di fronte al fatto che la Mancinelli voglia smarcare la giunta da colori di partito ma “le regole devono valere per tutti, senza eccezioni, che invece riguardano il Pd che esprime 2 assessori” dicono i 3 partiti secondo Il Messaggero di oggi. La Mancinelli è convinta che questi malumori non siano un problema per l'azione di governo e ha parlato di disagi fisiologici e ha spiegato il perchè in una nota: “E' del tutto comprensibile che nel momento in cui le scelte di cambiamento, ancorchè condivise, diventano realtà ci possa essere la necessità di chiarire ancora di più e meglio quale sia il senso delle novità introdotte e il loro valore. Capisco l'esigenza del protagonismo delle forze politiche, perno insostituibile per il funzionamento della democrazia. I modi per attuarlo li troveremo sicuramente insieme. La pur comprensibile abitudine che da anni ci vede tutti interpretare la Giunta come unico luogo del governo della città tanto da diventare naturale luogo dove comporre la responsabilità, la riconoscibilità, l'esercizio del potere amministrativo è stato non solo un errore interpretativo ma il limite e spesso il motivo di una cattiva gestione fino alle conseguenze più negative. La Giunta che ho scelto vuole solo rispettare questi principi ed essere il doveroso inizio di quel processo virtuoso già deciso con convinzione e concordato con i partiti della maggioranza che mi hanno sostenuto. Il criterio ispiratore della scelta degli assessori che ho indicato è solo quello della loro specifica competenza in alcuni campi per attuare quel programma impegnativo e coraggiosamente sottoscritto dai partiti della coalizione a cui devo dare merito di aver voluto e sostenuto quel cambiamento che tutti insieme andremo a fare per il bene della nostra città e di noi tutti”.

Dunque solo un fatto di abitudine che non intaccherà l'azione di governo? “Questo lo vedremo strada facendo – ha detto Giacomo Bugaro - Ieri ci ho parlato e mi ha detto che i cittadini le hanno detto di nadare avanti su questa strada e non posso che registrare questa cosa. Occhio però perchè i cittadini hanno votato e adesso saranno i consiglieri in aula a votare e il capo di un esecutivo deve avere il rispetto della parte assembleare, se no entra in crisi. Adesso vedremo dall'azione di governo che saprà portare avanti”.

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