rotate-mobile
Politica

Regione, costi della politica: il Pd vuole abolire il finanziamento ai gruppi consiliari

Il gruppo Pd in Regione presenta una legge per eliminare il finanziamento pubblico delle attività politiche. Al progetto aderiscono anche Marconi (UdC) e il socialista Rapa. Previsti risparmi per 155mila euro l’anno

La nuova sforbiciata alle spese della politica arriva su proposta del gruppo Pd in Regione Marche e promette risparmi per 155mila euro l’anno. In pratica si mette mano alla legge regionale 34 del 1988. Un po’ perché visti i tempi di vacche magre va dato un segnale. Un po’ anche per la tranquillità di consiglieri e funzionari viste le recenti inchieste della Procura sulle spese dei gruppi. «L’attuale impianto non è affidabile – spiega il capogruppo Gianluca Busilacchi – e la normativa non è chiara. Non lo diciamo solo noi. Anche la Corte dei Conti, nella sua relazione sulle spese della Regione, parla di "incertezza normativa". Per questo riteniamo giusto azzerare tutto e aprire un dibattito. Avevamo in mente una campagna informativa sulle vaccinazioni. Si può fare? Non si può fare? Nel dubbio le iniziative sul territorio saranno a nostro carico». La proposta di legge prevede che le spese vengano trasferite direttamente al Consiglio Regionale che dovrà individuare le risorse e stabilire i criteri di assegnazione. In pratica la responsabilità di avallare o meno una spesa si trasferisce dal capogruppo all’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea Legislativa.

«Il Gruppo PD è protagonista di un'operazione incessante di ristrutturazione dei costi della politica – sottolinea il vicepresidente del gruppo, Fabio Urbinati –. Tagliare il finanziamento ai gruppi non è un'iniziativa che facciamo perché la democrazia non abbia dei costi, ma perché la politica deve adeguarsi ai tempi e occorre un nuovo assetto normativo, che non lasci spazio a dubbi di interpretazione». Va detto che anche per l’Ufficio di Presidenza non sarà facile far fronte alle richieste dei gruppi. Il presidente dell’assise regionale, Antonio Mastrovincenzo, ha calcolato che i tagli apportati dall’inizio della legislatura porteranno risparmi per 850mila euro l’anno. «Il taglio riguarda principalmente il trattamento economico dei consiglieri in carica e cessati dalla carica – ha illustrato nei giorni scorsi Mastrovincenzo insieme al vicepresidente Claudio Minardi - le spese di rappresentanza della Presidenza del Consiglio e il finanziamento dei gruppi consiliari”. «Ho firmato la proposta – aggiunge Mastrovincenzo - perché va nell’ottica di una complessiva riduzione di spese che avevo già iniziato. È evidente che ciò limiterà l’azione politica dei  gruppi sul territorio. Allo stesso tempo però va evidenziato il fatto che è rilevante e apprezzabile la proposta che dà ulteriori segnali di risparmi alla cittadinanza. Questi fondi si potranno restituire nella disponibilità delle scelte della giunta. Auspico che possano essere utilizzati nel sociale e per le persone maggiormente in difficoltà».

Per far fronte a tutto il Pd si affiderà all’autofinanziamento. Tramontato il sistema di finanziamento pubblico dei partiti, pressoché inesistente l’apporto del 2x1000 (contributo volontario dei cittadini al momento della dichiarazione dei redditi) il Pd si autotasserà. «Da noi è una realtà – conclude il consigliere Enzo Giancarli - Nell'intera scorsa legislatura ogni consigliere ha versato circa 55mila euro per l'espletamento dell'attività politica e oggi, ogni mese, il gruppo PD versa circa 15mila euro».

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Regione, costi della politica: il Pd vuole abolire il finanziamento ai gruppi consiliari

AnconaToday è in caricamento