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Politica Senigallia

Senigallia, auditorium S. Rocco gremito per Max Fanelli e Mina Welby

Presenti la deputata Sel Lara Ricciatti, la senatrice Pd Silvana Amati, il deputato Pd Emanuele Lodolini, il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi e l'assessore ai servizi sociali Fabrizio Volpini

Quando la malattia diventa lotta per la conquista di una “buona morte”. Grande successo ieri per l’iniziativa tenutati all’auditorium San Rocco di Senigallia, dove più di 250 persone si sono ritrovate per partecipare all’evento intitolato “Io sto con Max, sì all’eutanasia”. Un incontro ideato e organizzato da Massimo Fanelli, il senigalliese malato si Sla che alcune settimane fa aveva lanciato un appello (GUARDA IL VIDEO) alla politica per chiedere una discussione sull’eutanasia. Perché vada avanti la proposta di legge avanzata dall’Associazione Luca Coscioni, ormai da anni ferma in un angolo del Parlamento. A sostenere Max , la sua lotta e l’incontro di ieri anche l’U.a.a.r, la lista Città Futura e alcuni membri del Pd senigalliese. 

Ospite principale della serata Wilhelmine (Mina) Welby, la vedova di Piergiorgio Welby (uno degli uomini simbolo della lotta civile per una legge sull’eutanasia), che ha parlato del suo libro “L’ultimo gesto d’amore”. «Io all’inizio non lo accettavo perché non volevo separami da lui e ogni giorno ci inventavamo qualcosa per dare un senso alle giornate - ha detto la Welby - Lui aveva un blog intitolato il Calibano, che in qualche modo doveva andare avanti. Io non lo aggiorno molto spesso, ma oggi il Calibano sta quì e va avanti con le gambe, col pensiero libero e grande di Max e Monica» ha detto la Welby guardando negli occhi Max, mentre il sala scendeva un applauso assordante. Ha parlato anche la moglie di Massimo, Monica Olioso, che con Mina, più di chiunque altro, oggi condivide un’esperienza fatta di sofferenza, amore e battaglia civile non violenta. Attraverso la moderazione del giornalista Stefano Pagliarini, si è parlato di cosa significhi vivere la malattia, mentre in sala non sono mancati momenti di commozione da parte di chi non ha avuto difese contro l’intensità degli occhi del Max e delle parole di Monica. 

Ma  si è parlato anche di eutanasia sotto il profilo politico e non poteva essere altrimenti dato che in prima fila c’erano personalità come: la deputata Sel Lara Ricciatti, la senatrice Pd Silvana Amati, il deputato Pd Emanuele Lodolini, la deputata Pd Stella Bianchi, il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi e l’assessore ai servizi sociali Fabrizio Volpini. In particolare il sindaco Mangialardi si è apertamente schierato a favore della battaglia di Max: «Sì, io sto con te Max, io sto con Max» ha detto per poi rivolgersi ai parlamentari del suo partito chiedendo loro un impegno concreto affinché la discussione sull’eutanasia torni nelle alte Camere. 

Dopo due ore di dibattito, l’evento è terminato con una domanda del giornalista Pagliarini direttamente a Max: «Come è cambiata la tua vita nella malattia?». Monica ha preso il microfono e ha letto la risposta di Max: «La mia Sla si diffonde, mi ha aggredito ad una velocità e con una progressione da guinnes dei primati, Senza lasciare troppo spazio ai rimpianti. Ha bruciato in quei pochi secondi della diagnosi tutti i miei sogni per la realizzazione dei quali mi ero preparato in nove anni di studi in ambito psicopedagogico e stravolgendo completamente la mia vita sociale. Quello che ha rinforzato in me e l’idea che l'amore é sì la forza dominante della natura ma che, senza il coraggio di urlarlo in mezzo alle peggiori tempeste inevitabili della nostra esistenza, rimane sordo anche alle più belle musiche della vita».

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