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Mercato delle erbe, dubbio sulla variante: lettera al Ministro per annullare il voto del consiglio

Da qui la richiesta ufficiale di annullare l’atto della variante e dunque annullare il voto politico del consiglio perché basato su difetto di valutazione non da poco

Altro che restauro. Nella pratica si tratta di una ristrutturazione quella prevista nella variante approvata nel consiglio comunale di lunedì 17 settembre per quanto riguarda il Mercato delle erbe, bene storico e architettonico nel cuore del dentro storico di Ancona. Ne sono convinte le opposizioni della giunta Mancinelli, in particolare il consigliere comunale Stefano Tombolini (foto a sinistra) e Daniela Diomedi del Movimento 5 Stelle (foto a destra) che, di fronte a quella che appare come l’ennesima forzatura burocratica della giunta, sollevano la questione. Vanno direttamente a chiedere l'intervento del Ministro di Beni Culturali Alberto Bonisoli e del Prefetto dorico Antonio D’Acunto, a cui spiegano: “l’ampliamento voluto dalla giunta con la realizzazione di un soppalco nuovo di metri quadrati 500, costituisce intervento di ristrutturazione che non è previsto dall’ordinamento su edifici e beni culturali e quindi l’intervento non è ammissibile…Il restauro serve non a conservare il bene come è pervenuto a noi dall’epoca, ma per riportarlo nel momento storico nel quale esso può dirsi compiuto sulla base dei dati archivistici storici”. 

Insomma, stando così le cose, si procederebbe ad una modificazione, si parla di “deturpazione” nel documento a doppia firma Tombolini/Diomedi, di un bene storico che, oltre a dover essere salvaguardato da modificazione, porterebbe anche danni al futuro. Quindi la Mancinelli va avanti senza neppure interpellare la Soprintendenza delle Marche? Certo che no. Infatti la Soprintendenza, tramite un documento a firma dell’architetto Carlo Birrozzi, “esprime parere favorevole relativamente allo strumento urbanistico in esame”. Ma nel documento con cui la Soprintendenza esprime l'ok si "ribadisce come l'immobile sia sottoposto a vincolo di tutela monumentale, per cui si ritiene necessario acquisire il futuro progetto di restauro e riqulificazione funzionale". Restauro si legge nel documento della Soprintendenza. Possibile considerare tale un ampliamento della balconata al piano superiore del 25% e spazi che passerebbero dagli attuali 662 metri quadrati a 1164? Qualche dubbio c'è. Da qui la richiesta ufficiale di annullare l’atto della variante e dunque annullare il voto politico del consiglio perché basato su difetto di valutazione non da poco. 

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