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Politiche 2018, sit in davanti alla Banca d'Italia per la Meloni: «Dalla parte dei risparmiatori»

La leader di Fratelli d'Italia con i candidati marchigiani arriva ad Ancona per la campagna elettorale: «Contro la sinistra amica della banche»

«Le Comunali di Ancona? Fatemi fare una campagna elettorale per volta». Giorgia Meloni ad Ancona nel suo tour marchigiano per sostenere i candidati al Parlamento di Fratelli d'Italia salta a piè pari ogni discussione delle amministrative che in primavera interesseranno il capoluogo regionale - e per le quali il centrodestra non ha ancora un candidato ufficiale - e si concentra su quello che è il primo obiettivo dell'anno. Al suo arrivo ad Ancona, circondata da candidati e militanti, la leader della destra italiana si concentra soprattutto sulle banche e, come recita lo striscione che lo attende in piazza Kennedy, "dalla parte dei risparmiatori". Subito sit in davanti alla sede anconetana della Banca d'Italia. «Siamo - dice - al fianco dei risparmiatori truffati da un sistema bancario che privatizza gli utili e socializza le perdite, e da provvedimenti di un governo che era troppo amico delle banche e dei banchieri per potersi occupare dei problemi dei cittadini. Quella sulle banche è una delle battaglie principali di FdI». Da ricordare la presenza come candidata all'uninominale di Laura Schiavo, moglie di un imprenditore suicida, "il cui marito è stato vittima di stalking bancario» ha sottolineato la Meloni.

Terminata la manifestazione di piazza Kennedy. La parlamentare romana è andata a incontrare al Mandracchio i pescatori di Ancona. Poi, tappa a Pesaro, con il candidato Antonio Baldelli, per incontrare i sindacati delle forze di polizia. «Ho ascoltato le loro istanze – ha detto - ed è straordinario il lavoro che fanno quotidianamente per tutelare la libertà dei cittadini, nonostante i mezzi inadeguati e gli stipendi a dir poco indegni. Sono dei patrioti». Strali sul governo anche per quanto riguarda l'immigrazione. «La sinistra - ha aggiunto - in questi anni si è occupata soprattutto di far lavorare le cooperative degli amici. Io non credo alla favola secondo la quale abbiamo fatto entrare 500mila immigrati clandestini perchè siamo solidali. Se così fosse, ci occuperemmo di quegli immigrati regolari che negli ultimi tre anni non sono potuti entrare perchè il decreto flussi è stato azzerato, in quanto tutte le quote erano già coperte da chi entrava illegalmente».

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