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Recupero dipendenze, dalla Regione 340mila euro per favorire l'inclusione sociale

La Regione Marche stanzia 340mila euro allo scopo di favorire l'inclusione sociale di soggetti tossicodipendenti. Saranno impegnati nella pulizia di fiumi e nella manutenzione dei fossi e avranno una retribuzione mensile di 400 euro

340 mila euro finanziati dalla Regione Marche per il recupero e l’inclusione sociale di soggetti tossicodipendenti, attualmente in cura nelle strutture di recupero. Saranno impegnati in lavori di pulizia degli argini di laghi e dighe e di manutenzione dei fossi agricoli e stradali. Un modo per tutelare il territorio ed evitare il dissesto idrogeologico. Tema di grande attualità in questi giorni dopo gli ultimi eventi che hanno colpito il nord Italia.

«A volte succedono della calamità veramente ingestibili perché la violenza della natura è tale che non ci sono rimedi. A volte però i danni sono provocati anche dall'incuria dell'uomo. Quello che oggi viene a mancare è soprattutto l'ordinaria manutenzione- dichiara Luigi Viventi, assessore regionale alle Politiche Sociali. Allora abbiamo pensato che un segnale positivo in questa direzione, potesse venire proprio dall'utilizzo di questi giovani in un lavoro di pulizia di alcuni alvei fluviali, di alcuni corsi d'acqua che affiancano le nostre strade e i nostri campi lavorati».

Il progetto ha la durata di un anno e vi opereranno in collaborazione, gli enti privati accreditati per il recupero di soggetti tossicodipendenti, il Consorzio di Bonifica delle Marche e l’Asur-Dipartimento per le Dipendenze patologiche.  A ciascun partecipante, che opererà sotto la guida di un tutor e la supervisione di agronomi, verrà riconosciuta una retribuzione di 400 euro mensili. I progetti presentati dagli enti entro il 31 gennaio 2015 dovranno prevedere la mappatura delle aree su cui intervenire.

«Questa politica ha un duplice obiettivo: di  inserimento socio-lavorativo di persone svantaggiate e utilità a fini generali. Anche per questo il Consorzio valuterà l'ipotesi di concorrere al finanziamento dei progetti- commenta Claudio Netti, presidente Consorzio di Bonifica. Questo tipo di interventi può realmente dare opportunità di occupazione a giovani che ancor più di altri trovano difficoltà nel mercato del lavoro. Un progetto che rientra tra le finalità istituzionali del Consorzio come la tutela ambientale nella gestione di un reticolo idrografico in tutto il territorio regionale di ben 20 mila km».

«Con interventi simili, mirati all’inserimento lavorativo, si esce dalla logica della medicalizzazione eccessiva di questi ragazzi, dalla cura solo sanitaria per restituire, invece, una prospettiva concreta di recupero totale in seno alla società civile» afferma Francesco Cicchi, coordinatore regionale degli enti privati per il recupero delle tossicodipendenze. 

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