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No alla scissione, il Pd delle Marche fa appello alla minoranza interna

Nel giorno dell'assemblea democratica dalle Marche arriva un invito all'unità del partito dai vertici regionali: «Sarebbe un atto incomprensibile, dobbiamo scongiurarla»

I vertici del Pd marchigiano lanciano un appello per l'unità del partito. Tutti, a prescindere dall'appartenza a una corrente interna, si dicono "molto preoccupati per la fase difficilissima nella vita del Pd". Firmato il segretario, i vicesegretari, il presidente del partito, il governatore della Regione, ovvero Francesco Comi, Luca Fioretti, Valerio Lucciarini, Stefano Stracci, Luca Ceriscioli. «La scissione – dicono - sarebbe un atto incomprensibile e dobbiamo scongiurarla. È compito di ciascuno fare il massimo sforzo per salvare il futuro del Partito Democratico. Le proposte di mediazione imperniate su un confronto programmatico che ci consenta di ridefinire il profilo politico e valoriale del nostro Partito, sul congresso da tenersi nel mese di maggio e sul leale sostegno al governo Gentiloni, rappresentano un importante passo in avanti che non possiamo permetterci di sprecare».

Partono da posizioni diverse. Il segretario regionale  Comi nasce in Area Dem (Franceschini) ma oggi è considerato un renziano doc. Renziani sono anche Luccarini, Stracci e Ceriscioli mentre il vice Luca Fioretti, ex civatiano, è in Pd Sinistra Marche, gruppo nato dall'unione tra Sinistra Riformista (i bersaniani di Roberto Speranza), Sinistra Dem (Cuperlo) e Rete Dem (gli ex civatiani, appunto). «Ci auguriamo che tutti coloro che hanno a cuore il futuro del Paese, la buona politica, la nostra storia, le tante battaglie fatte e vinte insieme raccolga queste mediazioni e concorra nella ricerca dell'unità del partito» concludono dal Pd Marche.

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