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Le Marche dentro la sfida dell'Expo, coinvolte più di 500 aziende locali

Il Presidente Luca Ceriscioli fa il bilancio. Dall'estero, la maggior parte delle presenze alle iniziative sono cinesi e russe. Critiche da Mirco Carloni che accusa il Presidente di farsi bello col lavoro di Spacca

Expo, le Marche danno i numeri. Eccoli: 35mila visitatori al Padiglione Italia nelle due settimane di presenza, 20mila al Padiglione Love It dove sono stati ospitate 70 aziende, 14 chef, 86 showcooking e stappate 800 bottiglie. E ancora. Altri 15mila visitatori nelle due settimane dello Spazio Coldiretti dove si sono consumati 5 quintali di prodotti. Pochi? Tanti? In attesa di avere, dai numeri ufficiali dell'organizzazione, una classifica delle regioni, questo è il dato comunicato in conferenza stampa dal governatore Luca Ceriscioli che parla di "bilancio positivo per il Paese e sfida vinta dalle Marche”. Sui maxi schermi all’interno del Cardo si sono avuti 22.550 passaggi video promozionali delle Marche. Sul territorio regionale sono stati promossi cento eventi con il logo Expo, ospitate 39 delegazioni straniere, con il coinvolgimento di 538 aziende marchigiane e 314 straniere, nell’ambito di 45 attività d’internazionalizzazione a carattere strettamente economico (sulle 83 organizzate).

“Le Marche sono state dentro questa sfida da protagoniste – ha detto il presidente - Ci sentiamo parte di questo grande risultato, soddisfatti del lavoro svolto, convinti di aver coinvolto tante aziende del territorio in un’esperienza che ha segnato il Paese. Alla vetrina di Milano Expo abbiamo portato la bellezza delle Marche che racchiude al suo interno storia, cultura, tradizioni e imprenditorialità di qualità. Dai territori, dalle regioni è venuto quel contributo positivo per far crescere il Paese”. Quanto agli stranieri, sono 33 in totale i Paesi attirati dalle attività marchigiane durante Expo. La maggior parte delle presenze parla cinese (216) e russo (129).

Non mancano le critiche e, in questo caso, arrivano da Mirco Carloni. “In certi ruoli servirebbero memoria e stile - dice il consigliere regionale di Area Popolare - invece Ceriscioli si fa bello con il lavoro svolto da altri. Quando lui è arrivato, a giugno, l’Expo era già iniziato e tutto il lavoro di programmazione e realizzazione del progetto Marche Expo era stato già impostato e realizzato dalla precedente amministrazione regionale. Senza dimenticare che le Marche hanno svolto anche il ruolo di coordinamento delle regioni italiane in tutto l’anno di preparazione. Sempre da parte della precedente amministrazione regionale. Forse Ceriscioli lo ha dimenticato".

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