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Politica

Pippo, Mood e gli altri: la movida col silenziatore finisce in consiglio

Da una parte le interrogazioni di Rubini (Altra Idea) e Berardinelli (Forza Italia). Dall'altra l'incursione di Quacquarini (5 Stelle) in Commissione per chiedere l'audizione dei titolari

La vita notturna anconetana, almeno quella legata ai locali, finisce di nuovo al centro della bagarre politica con le opposizioni critiche nei confronti di sindaco e giunta per un approccio troppo rigido delle normative. C'è il Pippo Bar, ad esempio, raggiunto da un'ordinanza di chiusura temporanea di 15 giorni. Ci sono il Sui e il Mood, chiusi in attesa in attesa del termine dell'iter burocratico per poter fare spettacoli di pubblico intrattenimento. Il consiglio comunale di questa mattina si è occupato anche di loro grazie alle interrogazioni dei consiglieri Francesco Rubini (Altra Idea di Città) e Daniele Berardinelli (Forza Italia). 

La risposta del Comune

Il vicesindaco Pierpaolo Sediari ha spiegato che il Pippo Bar, dopo il braccio di ferro con il Comune per gli orari troppo restrittivi imposti al titolare, è stato "pizzicato" dalla polizia il 24 dicembre scorso con persone oltre l'orario consentito. Su Sui e Mood è stato spiegato che «erano privi di autorizzazione perché erano in corso dei subentri nella gestione – ha detto Sediari – la Commissione di vigilanza ha effettuato il sopralluogo e ha impartito alcune prescrizioni. Dovrà tornare per verificare se siano state rispettate». Solo dopo l'ok della Commissione i due locali potranno tornare a fare feste. Iter identico a quello, ad esempio, della Lanterna Azzurra di Corinaldo dove però, a quanto emerge dalle carte dell'inchiesta, nessuno ha verificato se le prescrizioni fossero state adottate

Rubini: «Situazione surreale, la città rischia di diventare un deserto»

«Quello che è successo al Pippo è surreale – ha tuonato Rubini – Alla Vigilia di Natale, tra le 23.30 e mezzanotte c'erano 40 persone nel locale. È stato fatto un verbale e l'amministrazione ha agito di conseguenza: tutto normale, direte, ma a mio modo di vedere è la conferma che manca quell’approccio di buonsenso e di condivisione di certi elementi che dovrebbero essere basilari per permettere a questa città di non diventare un deserto. L’approccio perfetto per distruggere questa città che vive da anni nel silenzio, in un mortorio». Secondo Berardinelli la chiusura del Pippo è stato un danno anche per il resto del quartiere. «È venuto a mancare un punto di riferimento – ha detto – l'amministrazione dovrebbe metterci buonsenso. Una multa sarebbe stata comunque significativa del rispetto delle regole ma non così pensalizzante». 

Quacquarini: «Entro un mese gli esercenti saranno ascoltati in Comune»

La proposta del neoconsigliere 5 Stelle Gianluca Quacquarini nei giorni scorsi in commissione congiunta, V e VII, è passata. Chiamare in audizione i gestori di locali e gli operatori della movida per ascoltare le esigenze del settore. «Si valuterà – spiega Quacquarini - anche di istituire un tavolo permanente per affrontare le questioni relative all'argomento. Tutto questo è stato accolto favorevolmente da tutti compreso l'assessore Marasca». In giornata è arrivata la richiesta bipartisan di un consiglio comunale aperto sul tema "Movida, vita notturna, intrattenimento e sviluppo di Ancona città viva e universitaria". 

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