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Legge di stabilità, Nicotra (Anci Marche): «Il caso Offagna non è unico in Italia»

Sul tema della Legge di Stabilità 2016 la segretaria dell'Anci Marche Veronica Nicotra ha sottolineato il momento di svolta

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

ANCONA - Si apre un spiraglio per evitare il dissesto per il comune di Offagna il cui sindaco Stefano Gatto si è dimesso nei giorni scorsi a seguito della sentenza di condanna per il caso della morte del piccolo Amos Guzzini. Veronica Nicotra, Segretario dell'Anci, intervenuta all'Assemblea dei Sindaci delle Marche organizzata da Anci Marche ed Ifel per approfondire il tema della Legge di Stabilità 2016 promette attenzione. «Negli anni si sono verificati casi simili - ha detto - che vanno gestiti. Non ci siamo ancora occupati del caso specifico di Offagna ma in altri contesti è stato creato un fondo pluriennale che ha consentito al comune di ottemperare ai propri obblighi». Sul tema della giornata Veronica Nicotra ha sottolineato la svolta. «La legge di stabilità 2016 - ha aggiunto - per certi versi è storica e segna una netta discontinuità rispetto al passato non prevedendo alcun taglio di risorse per i comuni». «Niente tagli significa tornare ad investire - ha aggiunto il presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi - e dopo cinque anni, finalmente, potremo tornare ad occuparci della manutenzione del territorio ed a dare lavoro alle aziende locali». Dall'Anci Marche la richiesta di regole certe senza accelerazioni anche nel caso dei piccoli comuni «e, considerando che le proposte marchigiane fatte pervenire al governo attraverso l'Anci Marche, ma anche attraverso il presidente dell'Ifel sindaco di Ascoli Piceno Guido ed il vice presidente dell'Anci nazionale sindaco di Pesaro, sono state non solo considerate ma in gran parte accolte, contiamo di essere ascoltati anche su questo punto».

Per i comuni si apre quindi una stagione nuova che va sfruttata cercando di dar seguito alla fase di superamento del Patto di stabilità. «Ci sono ancora tanti problemi da affrontare - ha concluso Mangialardi - come il blocco del turn-over del personale al 25%, ma ci sono anche tante novità. Superare il Patto di stabilità vuol dire avere la possibilità di reinvestire nei territori e, già con l'esercizio 2016, se ne stanno vedendo i frutti». Guido Castelli, presidente Ifel e sindaco di Ascoli Piceno, ha sottolineato che "per alcuni Comuni gli effetti positivi sono notevoli, soprattutto quelli che hanno soldi in cassa da poter spendere e questa è la notizia buona,". "Poi, però, - ha aggiunto - ci sono delle ombre importanti perché il Patto, per il momento, è stato solo sospeso, non archiviato". I dati della Banca d'Italia evidenziano che il debito dei comuni è stato ridotto di 6,6 miliardi, quello degli altri apparati dello stato è cresciuto fino a 40 miliardi. «Tra l'altro - ha aggiunto Castelli - i sindaci ci mettono sempre la faccia e sono quelli più a contatto con i cittadini ma pochi dei nostri amministrati sanno, o spesso dimenticano, che, ad esempio sul welfare, a fronte dei cospicui tagli fatti dalla Regione Marche, ciascuno dei Comuni ha fatto il massimo per mantenere i servizi».

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