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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Ezio Gabrielli: "Dopo 20 anni lascio il PD e non mi tessero, ecco il perchè"

E' stato militante e impegnato nella politica cittadina per oltre 20 anni. E' stato anche assessore durante una delle tante giunte Gramillano. Quest'anno ha rifiutato la tessera del Pd e ha spiegato il suo perchè

Ezio Gabrielli, da sempre militante e attivista del Partito Democratico nonchè ex assessore sotto la giunta Gramillano, ha detto “no grazie” quando gli hanno chiesto di rinnovare la tessera del Pd. Ha preferito restare fuori e lo ha spiegato con un articolo (antelitteram.info) in risposta al compagno ed amico Enrico Turchetti che, dopo aver espresso alcune perplessità sul suo Pd, ha scelto di essere ancora della partita perché “se uno come me piuttosto ligio e attento alle questioni politiche e partitiche si disamora così, cosa ne sarà di tutti quelli che guardano alla politica con più disincanto?”.

Ezio Gabrielli. Partiamo subito dal nodo centrale. Perchè non è riscritto al Partito Democratico?

“Non mi riscrivo e non parteciperò a congressi perchè non ha più senso allo stato dei fatti. Il che non significa che non lo voterò più il centrosinistra, ma una cosa è il voto, altra cosa è l'iscrizione che significa aderire e rappresentare un progetto. Siccome non vedo il progetto...”.

Si spera in un progetto migliore quindi?

“Non è un problema di cambiamento di bandiera, iscriversi ad un partito significa concorrere a formare un'unità politica, significa condividere un pensiero e impegnarsi per perseguire intenti comuni. Per come vivo il partito, l'iscrizione è anche un atto di speranza che in questo momento non sembra essere particolarmente fondata. Il partito credo che la fiducia non se la meriti più. I percorsi statutari sono saltati. La democrazia interna è un esercizio di fantasia. Basta vedere il dibattito in questi giorni sul porto. Chi decide del destino del porto? Quali sono le dinamiche politiche che permettono di dire che una proposta è la proposta del Pd, piuttosto che di gruppo di amici che si incontrano al bar? La discussione è schizofrenica e tutta condita su occupazione e sviluppo, quando nei fatti se il dibattito continuerà in maniera così disarticolata, l'unico lavoro che probabilmente si riuscirà a creare è quello per avvocati, Carabinieri e Procuratori di Repubblica. Senza percorsi istituzionali certi e guida politica solida può succedere di tutto. Quando la politica latita e vengono fuori solo iniziative estemporanee, si innescano meccanismi pericolosissimi i cui esiti sono imprevedibili”.

Ma quindi le assemblee di partito, i direttivi, le primarie. Tutte questi momenti di democrazia non sarebbero altro che uno specchio per le allodole?

“Avendo visto evoluzione di questi organismi negli ultimi 20 anni ti dico con un a certa serenità che lì' non si decide niente se non sistemare scontri di componente quando non si riesce fino in fondo a trovare accordo su ciò che è deciso”.

Eppure  le ultime primarie hanno incoronato un sindaco dal largo consenso.

“Son convinto che Valeria ha capacità amministrative solide per garantire un futuro politico alla città. Valeria sono sicuro farà bene ma temo che, per quello che è lo stato della politica, non ci sarà il salto di qualità di cui Ancona ha bisogno”.

Qualcuno potrebbe obiettare che queste critiche nascono dalla sua passata e non felice esperienza con la Giunta Gramillano, e alle polemiche che portarono alle sue dimissioni...

"Se fosse stato per quello l'avrei fatto già quattro anni fa e non oggi. Poi mi sembra che lo stato del tesseramento, prescindendo dalle mie valutazioni, riveli un disagio diffuso".

Dunque oggi, se un giovane  non facesse militanza politica perchè disilluso, lei non lo biasimerebbe?

“Ci sono due ordini di problemi. Primo, non credo che militanza possa cambiare quello che è il Pd oggi. Non ci sono percorsi capaci di fa incidere i militanti. Secondo sono abbastanza stufo di sentirmi dire la frase: “Voi del Pd”. Siccome sono anni che non c'è più possibilità di incidere, non ho fatto altro che formalizzare un dato di fatto di quella che è la vita di un militante oggi: non è offerto più un luogo di dibattito dove poter incidere con la propria opinione sui processi decisionali. Chiunque si iscrive al Pd non conta. Chiunque si iscriva al Pd verrebbe arruolato ad un gruppo piuttosto che un altro, non per un progetto politico o una visione di città, ma a gruppi di potere. Pure e semplici”.

E chi vuole solo fare politica viene isolato?

“Assolutamente si. La gestione del potere è uno degli elementi della politica, il progetto deve ispirare chi vuole impegnarsi, oramai di progetto non si parla più”.

A livello nazionale c'è continuità?

“Tralasciando il fatto che credo che Renzi verrà cucinato a fuoco lento per prossimi mesi, io vorrei che mi spiegassero la divisione rispetto a  contenuti e visioni tra Renzi e Letta. Anche lì è questione esclusivamente di successione tra gruppi di potere. Anzi vedo una continuità dei metodi e assenza assoluta di contenuti”.

Come se ne esce?

“Nella natura la putrefazione mette in circolo energie essenziali. E' una frase molto triste ma non è detto che non ne esca qualcosa di buono per il Pd”.

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