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Intercity Ancona-Roma: il “treno dei ritardi” diventa un caso in Parlamento

Domenica scorsa nuovo record: un ritardo di 150 minuti per un viaggio che dura, in tutto, 200 minuti. Carrescia (Pd): "Vertici di Trenitalia lautamente pagati, se i disservizi continuano prendere provvedimenti"

Un ritardo di 150 minuti per un viaggio che dura, in tutto, 200 minuti: questa è l’ultima peripezia accaduta, domenica scorsa, ai passeggeri dell'Intercity Ancona-Roma. La denuncia questa volta è però finita in Parlamento: a farse portavoce l’onorevole anconetano del Pd Piergiorgio Carrescia, che nel corso di un’interrogazione ha presentato al Ministro dei Trasporti un elenco di ritardi, problemi e manchevolezze estremamente dettagliato.

Ritardi e cancellazioni sono all'ordine del giorno – ha detto infatti Carrescia – a causa principalmente di ritardi nella preparazione del treno in partenza (mancanza del personale di bordo, mancanza delle carrozze o del locomotore); problemi al blocco porte (porte che non si chiudono, porte che non si aprono, porte che si aprono quando non devono); guasti alla motrice; scarsa pulizia”. Questo, inevitabilmente, si traduce in un elenco infinito di ritardi: “il 29 luglio 40 minuti di ritardo; il 20 luglio 33 minuti; il 30 giugno 120 minuti di ritardo fino ad Orte dove il treno viene cancellato; il 3 giugno 35 minuti; il 2 giugno 34 minuti; il 27 maggio soppresso in partenza da Ancona” e l’elenco sarebbe ancora lungo. Domenica scorsa, poi si è infranto un nuovo record (negativo).

"I ritardi medi delle due coppie di Intercity sulla Orte-Falconara superano i 15 minuti il che significa che per ogni treno che arriva puntuale ce n'è un altro che arriva con un ritardo di 30 minuti. Di fatto si hanno tempi di percorrenza paragonabili a quelli dei regionali veloci ma al doppio del prezzo. [...] I vertici di Trenitalia sono lautamente pagati e se i disservizi continuano vanno presi provvedimenti. Così non si può andare avanti.”

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