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Regione, caos Quirinale: Spacca e Solazzi eletti fra le polemiche

Un colpo di scena dopo l'altro per la nomina dei grandi elettori delle Marche. Prima l'elezione di Solazzi e Ricci con l'esclusione di Spacca, poi la rinuncia dei primi due. Infine l'elezione di Spacca e Solazzi

Un colpo di scena dopo l'altro per l'elezione della terna dei grandi elettori delle Marche da parte dell'Assemblea. Prima l'elezione di Solazzi e Ricci con l'esclusione di Spacca, poi la rinuncia dei primi due. Alla fine, il ribaltamento completo con l'elezione del presidente della giunta Gian Mario Spacca e quello dell'Assemblea legislativa delle Marche Vittoriano Solazzi. Ma andiamo con ordine.

A differenza di quanto indicato dal gruppo dirigente PD il presidente dell'Assemblea legislativa delle Marche Vittoriano Solazzi (11 voti), il capogruppo del Pd Mirco Ricci (13 voti) e il vice presidente dell'Assemblea Giacomo Bugaro del Pdl (8 voti) sono risultati in un primo momento i grandi elettori delle Marche che avrebbero dovuto partecipare al voto per il Quirinale. L’escluso dalla triade era invece il presidente Gian Mario Spacca (7 voti) - oggi ad Hanoi per commemorare Carlo Urbani – mentre un voto è andato a Letizia Bellabarba (Pd).

Quindi il nuovo colpo di scena: dopo una pausa i due grandi elettori della maggioranza, il presidente del Consiglio regionale Vittoriano Solazzi e il capogruppo Pd Mirco Ricci, hanno rinunciato all'elezione.

BAGARRE. Subito dopo il voto l'aula aveva cominciato a rumoreggiare. In apertura del dibattito, Francesco Comi del Pd aveva proposto di votare a urne separate per maggioranza e opposizione. Secondo l'interpretazione dell'Ufficio di presidenza infatti, dato che l'art. 3 della Costituzione garantisce la presenza di un esponente delle minoranze, nel caso i tre consiglieri più votati fossero stati tutti della maggioranza, automaticamente nella terna sarebbe entrato il più votato dell'opposizione. Una proposta però rifiutata con decisione dal centrodestra e anche da Raffaele Bucciarelli (Federazione della Sinistra, che nelle Marche è in minoranza). Tanto che alla fine c'é stato un lancio di accuse da parte di alcuni consiglieri del Pd: "avete visto che cosa avete combinato con il 'no' al voto separato?". "Parlate voi che non siete neanche riusciti ad eleggere il vostro presidente?" è stata la replica dai banchi dell'opposizione. Poi la seduta è stata sospesa per un'ora, ufficialmente per decidere se proseguire i lavori nel pomeriggio. Ma subito il gruppo Pd si è riunito, mentre in aula alcuni consiglieri hanno cominciato a riconteggiare le schede.

NUOVO VOTO. L'Assemblea legislativa delle Marche attorno alle 16 ha approvato la proposta di Enzo Giancarli (Pd) di inserire d'urgenza all'ordine del giorno una nuova votazione per eleggere due grandi elettori. Per l'urgenza è richiesta una maggioranza di due terzi dell'Assemblea e anche l'opposizione ha votato compatta. Dopo la scelta dell'aula, il capogruppo del Pdl Francesco Massi ha chiesto una sospensione dei lavori.

CONCLUSIONE: SPACCA E SOLAZZI. Poco dopo le 17 le agenzie battono la conclusione dei lavori: il presidente della giunta Gian Mario Spacca e quello dell'Assemblea legislativa delle Marche Vittoriano Solazzi saranno i due grandi elettori della maggioranza per il voto per il nuovo presidente della Repubblica. E' il risultato della nuova votazione dell'Assemblea legislativa: la votazione è stata ripetuta dopo il passo indietro dello stesso Solazzi e del capogruppo del Pd Mirco Ricci. E il risultato ha suscitato nuove polemiche: Spacca ha raccolto 23 voti, Solazzi 10, segno che hanno votato per lui anche alcuni consiglieri di opposizione. Solo due infatti le schede bianche su 37 votanti. Altri due voti sono andati a Letizia Bellabarba (Pd), mentre non è stato necessario procedere ad una nuova consultazione per il grande elettore dell'opposizione, Giacomo Bugaro (Pdl).

POLEMICHE. Il responso dell'aula è stato accolto di nuovo da proteste, soprattutto tra i banchi del Pd. Piuttosto alterato, il consigliere regionale Paolo Perazzoli (Pd) ha chiesto a Solazzi di essere coerente "con quello che aveva dichiarato" nel momento della rinuncia della prima elezione. Poi se l'é presa, senza citarlo, con il capogruppo Mirco Ricci: "la gestione di questa partita è stata quanto meno dilettantesca, bisognerà trarne le debite conseguenze". Poi la seduta è stata tolta, senza procedere - come era all'ordine del giorno - all'esame di due proposte di legge importanti: quella per la costituzione di una società pubblica di progetto per la realizzazione della superstrada Fano-Grosseto e quella sul trasporto pubblico locale.

CHIESTE DIMISSIONI SOLAZZI. Il Gruppo Consiliare del PD, con un durissimo comunicato stampa, ha chiesto le dimissioni del Presidente Solazzi.

Fonte: ANSA

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