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Bivacchi, per Gramillano non è una questione di decoro urbano

Questa mattina, in una conferenza stampa per parlare delle iniziative dell'assessorato ai servizi sociali, il Sindaco è tornato sulla questione delle multe per chi occupa abusivamente le panchine dei parchi pubblici

Questa mattina, in un incontro per analizzare le politiche sociali dell’amministrazione, è stato affrontato dal sindaco Gramillano, l’assessore Celestini e l’assessore Signorini anche il tema dei bivacchi e delle multe per chi usa in modo improprio panchine e zone pubbliche. Il sindaco Fiorello Gramillano ha tenuto subito a precisare che questa iniziativa della Giunta nulla ha a che vedere con il decoro urbano e ha richiamato l’art. 68 del regolamento di Polizia Municipale: “Abbiamo preso la decisione di procedere all’applicazione del regolamento poiché, in certe zone della città, la Municipale era intervenuta su sollecitazione dei cittadini. Dopo un mese e mezzo di tentativi per dissuadere da certi comportamenti, è stata presa la decisione di applicare il regolamento che ha messo in moto anche l’opinione pubblica e ha fatto riflettere. Non abbiamo preso questa decisione per decoro ma per spingere queste persone ad utilizzare le strutture comunali , in primis un tetto per tutti […].”

Vero è che le strutture come “Un tetto per tutti” e la “Tenda di Abramo” non sono sufficienti a rispondere alle domande di alloggio temporaneo e lo testimonia il fatto che, a parte l’estate, capita spesso che i dormitori siano pieni e che arrivino continuamente richieste di alloggio ai Servizi Sociali e alla Caritas. La pensa così anche Simone Breccia, coordinatore dell’Associazione Santissima Annunziata: “Le strutture sono insufficienti per affrontare la vastità del fenomeno, Ancona infatti richiama moltissime persone. E’ anche vero che ci sono persone che rifiutano le strutture. Il vero nodo della questione è l’assenza totale di una cultura della solidarietà, che non può essere delegata alle istituzioni o alle amministrazioni comunali, ma deve partire dalla cittadinanza”. La Celestini conosce bene questa realtà: “La cosa che mi preme sottolineare è che comunque già Ancona ha fatto un suo progetto quando ha creato questa struttura  - ha detto la Celestini – perché c’è ad Ancona e nel circondario non c’è. Potremmo certo anche arrivare a puntare a fare qualcosa di più grande ma per me è più importante fare il progetto di collegamento con gli altri comuni

E' necessario andare al di là di una sterile discussione tra chi dice "multa si" e chi dice "multa no". Il punto è un altro: questa amministrazione ha sempre detto che Ancona deve uscire da politiche di emergenza per fare progetti strutturali e di lungo termine. Ma se da una parte le strutture di accoglienza non bastano e dall’altra si risponde al degrado urbano con le multe, si potrebbe essere portati a pensare che manchi una politica volta ad affrontare il problema del “vagabondaggio” in maniera profonda e che si stia solo tentando di spostare la polvere sotto il tappeto.

A questo Signorini risponde così: “La multa ha un significato della presenza di un ente locale, paradossalmente è così. Questa è la dimostrazione che il Comune segue la sua città. Io porterò adesso un piccolo esempio: se voi andate tra via Pescheria e via della Beccheria c’è un pezzettino di 40 metri, via Boncompagno Da Signa, bene, voi andate a vedere e c’è un tratto di strada chiusa. Quello è un tratto di strada pubblica che è stata chiusa, non so chi l’abbia fatto, perché appunto non era più governabile. Quando un Comune abdica a quelle che sono le sue prerogative del governo del territorio e sicurezza dei suoi cittadini, non è un Comune ne moderno, ne europeo ne attento ai bisogni reali della propria comunità. […] E’ un segnale importante quello che stiamo dando.”

Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Per il segretario dei Giovani Democratici, Francesco Rozzi, "Da un'amministrazione di centro sinistra ci si aspetterebbe ben altro". Alleanza per l'Italia - che si è fatta portatrice delle segnalazioni di residenti del Piano - ha invece ringraziato l'assessore Signorini e l'amministrazione tutta per la netta posizione presa.

Di certo Ancona è una città che sta vivendo un aumento delle povertà, che non sono solo economiche, anzi troppo spesso sono povertà sociali che portano troppe persone a scegliere strade disagiate. Una sfida non semplice che l’amministrazione non può che affrontare con impegnativi progetti di lungo termine, una necessità sempre più urgente se si pensa che, secondo l’ultimo rapporto sul disagio sociale della Caritas Marche, posiziona Ancona al quarto posto tra le città con il più alto tasso di povertà della regione.


 

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