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Referendum, gli altri giovani che dicono "No": «Siamo noi i veri progressisti»

Sono tutti giovani anconetani sotto i 25 anni che dicono No al referendum costituzionale, dicono no per i più svariati motivi e lo hanno fatto con una particolare carrellata di foto raccolte in un video

Il giorno dopo in cui il Premier Matteo Renzi ha fatto il pienone al Palaindoor, arriva la conferenza stampa al ristorante Zazie dei giovani anconetani. Non quelli “CoraggioSì”. Gli altri. Quelli che al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre voteranno con convinzione “No”. E se proprio il segretario del Pd nazionale aveva strizzato l’occhiolino ai giovani «perché questa è una riforma che facciamo per loro, per dare un futuro ai nostri figli», ad Ancona, per citare una canzone di Vasco, “c’è chi dice No”. «Perché il discorso del cambiare tanto per cambiare, del fare tanto per fare, di farlo da soli perché prima nessuno si era preso la briga di farlo è tutt’altro che progressista, è quanto di più conservatore esista - ha detto Matteo Pignocchi di A2O - I giovani invece vogliono tornare alle idee, non è un tabù cambiare la costituzione però vogliamo farla partendo da idee condivise perché se no non c’è democrazia partecipativa. Ricercare quella democrazia è il vero progressismo. Chi vota No è progressista. Gli altri sono conservatori». Parole a cui fa eco il consigliere comunale di Sel - ABC Francesco Rubini per cui «fare cose celermente eliminando tutte le voci contrarie è proprio conservatore e vorremmo sottolinearlo perché riteniamo che il sale della democrazia non si possa esportare in questo modo».  

Dunque ad Ancona anche i giovani si spaccano sul referendum del 4. E quelli del No ci tengono che venga fuori. Per questo hanno anche raccolto una petizione un po’ particolare. Tutti giovani sotto i 25 anni che hanno detto No per i più svariati motivi e lo hanno fatto in una carrellata di foto raccolte in questo video. E’ giovanissimo anche il 20enne Pier Francesco Berardinelli dell’associazione A2O, che in conferenza stampa ha spiegato nel merito perché bisogna rigettare questa proposta referendiaria, soffermandosi soprattutto sull’«ossimoro di un senato fatto di politici locali con però 5 senatori nomati, ci chiediamo perché un consiglio regionale si debba far rappresentare da un sindaco, come faccia quel sindaco a fare anche il senatore e soprattutto come si possa pensare che non ci saranno problemi di competenze tra Stato e Regioni». Presenti anche Lucia Fraticelli per cui «la Costituzione? Va bene cambiamola, ma in meglio» e Luca Vignoni per cui votare Sì è un gioco al ribasso. 

I giovani anconetani che dicono no al referendum

Alla foto petizione hanno partecipato Diego Baldoni, Riccardo Carmenati, Sara Ragni, Giacomo Zacconi, Daniele Pietroni, Michela Reni, Alessio Moglie, Giacomo Sabbatini, Giovanni Gobbi, Lucia Fraticelli, Irene Antomarini, Francesco La Turraca, Diletta Libenzi, Roberta Battinelli, Samuele Gherardi, Simone Carotti, Chiara Cardellini, Valentina Rubini, Emiliano Stazio, Nicola Molini, Luca Vignoni, Francesco Rubini, Valerio Cuccaroni, Natalia Paci, Giovanni Belegni, Erika Brero, David Baiocchi, Riccardo Palombini, Fabio Coacci, Carlo Tanzarella, Alessandro Silvestri, Beatrice Bianconi, Barbara Paradiso, Giacomo Gismondi, Nicholas Burini, Matteo Pignocchi, Andrea Ruello, PierFrancesco Berardinelli, Milo Natalini, Elena Bellaridnelli, Kevin Bucciarelli, Federico Renzi, Marta Rossini.

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