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Fondi europei, Regione e Bruxelles contro Forza Italia: «Marche tra regioni più virtuose»

Presentati a Palazzo Raffaello i dati relativi all'utilizzo dei fondi Europei per lo sviluppo delle regioni. Dura replica di Luca Ceriscioli a Francesco Battistoni (Forza Italia)

«Le Marche maglia nera per l’utilizzo dei fondi europei Fesr» aveva tuonato Francesco Battistoni, commissario regionale di Forza Italia dopo aver consultato i dati del Sole 24 ore. La replica, dura, è arrivata direttamente da Palazzo Raffaelo. Il governatore Luca Ceriscioli, l’assessore all’industria Manuela Bora e il relatore della Commissione europea per il Por Fesr Marche Luigi Nigri hanno smentito e ribaltato la lettura dell’esponente di centrodestra: «Maglia nera? Macché, le Marche sono la seconda regione più virtuosa dopo l’Emilia Romagna con il 96% delle risorse attivate e 120,4 milioni di spesa certificata nel 2019» hanno detto dai microfoni della Sala Raffaello. «Chi senza conoscere, capire o studiare è andato dietro a quei dati in modo poco riflessivo dimostra di essere povero di consapevolezza e di progetti» ha detto Ceriscioli.

I fondi Fesr 

Il fondo Fesr (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) è un contributo che l’UE concede alle regioni con l’obiettivo di aiutarle a superare le disparità in settori tra i quali lo sviluppo delle piccole e medie imprese o l’ecosostenibilità. Per il periodo 2014-2020 alle Marche sono state assegnati 583 milioni e all’Europa andava rendicontata, per il solo 2019, una spesa non inferiore a 75milioni di euro. Obiettivo raggiunto già a maggio e superato a fine anno con 120,4 milioni. Un tesoretto, che Palazzo Raffaello ha messo in cascina in vista del prossimo obiettivo: a fine 2020 dovranno infatti essere rendicontati non più 75, ma ben 160 milioni di euro. 

I numeri 

Ma come si passa dal “De profundis” cantato da Forza Italia alla parte alta della classifica? «Il denaro del periodo 2014-2020 non va speso entro il 31 dicembre 2020, le regole comunitarie consentono di spenderlo entro il 2023» ha spiegato Nigri. «Al centrodestra hanno fatto un autogol, hanno preso come parametro di confronto la cifra complessiva e non l’obiettivo annuale – ha spiegato Ceriscioli- da noi c’è stata una sproporzione rispetto ad altre regioni perché tre anni dopo l’avvio del programma abbiamo avuto 243 milioni in più per le aree colpite dal terremoto che nessuno pretendeva fossero certificati entro il 2019». Un extra, in pratica, che ha cambiato i parametri di confronto con le altre regioni. 

La spesa 

I settori sui quali si sono concentrati gli investimenti tramite Fesr sono stati ricerca e innovazione (177,6 milioni concessi e 53,6 mln pagati), Internazionalizzazione (6, 1 mln concessi e 4,1 mln pagati), Produzione nelle aree di crisi (54,4 mln concessi e 11 mln pagati) e pubblica amministrazione (189, 2 mln concessi e 55mln pagati). Alla provincia di Ancona sono stati concessi contributi Fesr per complessivi 96 milioni e 510mila euro. «Il bilancio è estremamente positivo, la regione è tra le più virtuose- ha commentato Manuela Bora- a differenza di quello che si racconta abbiamo raggiunto un risultato di squadra». 

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