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Polizia Municipale mortificata, «fermiamo l'arroganza della Mancinelli»: ecco l'esposto

La Lega di Ancona ha depositato un esposto alla Procura della Repubblica e alla Prefettura ipotizzando un comportamento antisindacale

Da anni il rapporto tra amministrazione comunale e la Polizia Municipale stava scricchiolando, fino a quando non si è palesato un vero scontro con la lettera scritta dal Maggiore Marco Ivano Caglioti, in cui il numero 1 della sezione giudiziaria esprimeva tutto il suo rammarico per alcuni episodi, parlando di un sindaco Mancinelli e una comandante Rovaldiallergiche alla Polizia giudiziaria”.  Quegli episodi di cui aveva parlato il comandante della sezione giudiziaria della Municipale dorica oggi vengono anche ripercorsi in un esposto inviato al Prefetto e alla Procura di Ancona da parte della Lega e Movimento nazionale per la sovranità. Infatti proprio oggi il gruppo Lega Ancona formato dai consiglieri Marco Ausili, Maria Grazia De Angelis e Antonella Andreoli, insieme al coordinatore provinciale Lega Milco Mariani e al coordinatore regionale del Movimento nazionale per la sovranità Giovanni Zinni, hanno inviato la denuncia formale. 

La posizione di Lega e Movimento per la sovranità 

“È inaccettabile che si possa continuare a trattare il corpo di polizia locale con la superficialità e l’ arroganza di questa amministrazione comunale e della comandante Rovaldi - fanno sapere i firmatari dell’esposto - Inaccettabile come si stanno trattando l’istituto della polizia locale di Ancona e i dipendenti del corpo stesso: la polizia locale è sotto organico, non si dà adito alla mozione del consiglio comunale del 3 settembre 2018 per il potenziamento della figura del vigile di quartiere, non sono state rispettate le scadenze per l’assegnazione dei nuovi gradi, la manutenzione delle divise è stata posta in carico agli agenti, su 85 unità ben 20 agenti hanno recentemente chiesto la mobilità interna per trasferirsi in Regione, certe sezioni sono a corto di personale, specie l’Ufficio Informazioni e la sezione di Polizia Giudiziaria, la quale distintasi per recenti indagini complesse e fruttuose, viene ora obbligata a usare la divisa (quando invece il suo compito non può essere realizzato se non in borghese, per evidenti ragioni legate alle modalità di indagine sul territorio), mentre le sono stati negati alcuni premi che avrebbe potuto recentemente ritirare. È perciò necessario fermare quanto prima tale gestione di Sindaco e Comandante perché a farne le spese è un corpo di polizia locale che muore e soprattutto la città di Ancona, specie in termini di pubblica sicurezza”.

Il contenuto dell'esposto denuncia: la rinuncia all'encomio

Nell’esposto si ripercorre una serie di episodi avvenuti nella gestione della Polizia Municipale da parte del comando e della Giunta Mancinelli che “parrebbero ravvisare una condotta antisindacale su cui richiediamo un’opportuna analisi”. Nel documento si parte con l’episodio del gennaio scorso, quando gli agenti della sezione Giudiziaria di Ancona non sono potuti andare a Riccione per ricevere una importante onorificenza perché non liberati dal servizio d’ordine. “Questo nonostante la Sezione di Polizia Giudiziaria abbia ampiamente meritato l’encomio in questione per le rilevanti attività svolte, specie per recenti indagini sul racket della prostituzione ad Ancona, svolte attraverso lunghe e complesse attività investigative. La stessa dinamica si sarebbe ripetuta a metà gennaio del corrente anno, contestualmente all’organizzazione della IV Giornata della Polizia Locale delle Marche, quando il Comandante Rovaldi non avrebbe dato indicazioni atte a individuare gli agenti degni di encomio che sarebbero stati premiati durante la stessa IV Giornata della Polizia Locale delle Marche fissata per il 23 gennaio 2019. Il caso ha nuovamente gettato nella frustrazione gli agenti che si aspettavano di poter ricevere tale onorificenza”.

La divisa obbligatoria che manda in fumo il lavoro della giudiziaria

Si fa poi riferimento all’ordine di servizio di fine marzo con cui si obbligava tutti gli agenti ad usare la divisa. Peccato che i vigili della giudiziaria, che operano con pedinamenti, intercettazioni e blitz per anticipare i reati, vedrebbero la fine del loro lavoro così. E infatti anche il sindacato UGL aveva protestato parlando una cosa impensabile. “Tale nota sembrerebbe minare la possibilità per la sezione di Polizia Giudiziaria di svolgere il proprio lavoro con mezzi e modalità adeguate e quindi, nella fattispecie, di operare sempre, e non per “un periodo di tempo definito”, in borghese - si legge nel documento - Si rammenta che, sin dal 2002, anno della sua creazione, la Sezione di Polizia Giudiziaria ha sempre operato in abiti civili su espressa delega dei vari Dirigenti che si sono succeduti. Appare ovvio rilevare che detta modalità operativa costituisce un elemento irrinunciabile al fine di operare in ambiti la cui divisa altro non sortirebbe che l’effetto contrario alla buona riuscita delle operazioni stesse”.

Sottorganico e i nuovi gradi che non arrivano

Infine si fa presente una serie di dati. Primo. “L’Ufficio Informazioni e la Sezione di Polizia Giudiziaria, entrambe guidate dal Maggiore Marco Ivano Caglioti, sembrerebbero essere penalizzate anche in merito all’organizzazione del personale. Difatti il Maggiore Caglioti avrebbe a più riprese richiesto l’implementazione di unità di personale sia per l’Ufficio Informazioni sia per la Sezione di P.G., lamentando per i suoi attuali agenti un sovraccarico di lavoro che si presenterebbe come ostacolo oltre che alla serenità dei reparti, anche alla corretta e rapida esecuzione delle stesse incombenze. Purtroppo a tali richieste del Maggiore Caglioti sembrerebbe non essere pervenuta alcuna risposta da parte del Comandante Rovaldi”. Secondo. “Il 2 marzo 2019 scadeva la possibilità per il Comando di Polizia Locale di assegnare i nuovi gradi. Tuttavia la scadenza sembrerebbe non essere stata rispettata, generando così nel personale un ulteriore senso di frustrazione”. Terzo. “Su 85 unità di cui è formato attualmente il Corpo di Polizia Locale, 20 agenti avrebbero richiesto la mobilità interna per essere trasferiti in Regione, lamentando una difficile situazione lavorativa all’interno del Corpo stesso”. 

La richiesta a Prefetto e Procura 

Ed ecco perché la Lega di Ancona chiede ufficialmente e pubblicamente alla Prefettura e alla Procura di indagare per “verificare se la presunta “allergia alla Polizia Giudiziaria da parte della Comandante Rovaldi” di cui ha parlato sulla stampa il Maggiore Caglioti sia effettivamente operante, poiché potrebbe inficiare l’attività della Sezione di Polizia Giudiziaria e dell’Ufficio Informazioni, portando ad un impoverimento sostanzioso del livello di Sicurezza e Legalità nel Comune di Ancona, nonché ad una negativa situazione lavorativa per gli stessi agenti.”

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