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Bilancio: ennesimo pasticcio, in bilico il consiglio-chiave di venerdì

L'emendamento sull'aumento dell'Imu non è stato esaminato dai revisori dei conti, dunque non si sa se può essere votato. Il Pd intanto mette al bivio i consiglieri: "O votate il Bilancio o fuori dal centrosinistra"

Aria pesantissima in casa democrat, il tempo stringe e non c’è tempo per i bizantinismi della politica: riporta il Messaggero che nel corso di un’infuocata riunione notturna il segretario cittadino del Pd prima avrebbe chiesto a tutti gli eventuali dissidenti di lasciare il partito, poi avrebbe sparato l’aut-aut: “Chi non vota il bilancio fuori dal centrosinistra”, con chiaro riferimento alla prossima tornata elettorale.

Non si sa come abbiano reagito gli eventuali indecisi, ma intanto il Ps frena sulle ricostruzioni uscite ieri sulla stampa, e la Maurizi chiarisce che il partito non le ha chiesto nessun passo indietro, dunque prima di ogni decisione si attende la definizione sulla strategia da adottare sul voto di bilancio (astensione o rottura? Questo è il dilemma socialista).

Ma proprio il voto di Bilancio di venerdì potrebbe essere destinato a saltare: l’emendamento presentato dal sindaco Gramillano che aumenta l’Imu sulla prima casa al 4,8 per mille avrebbe dovuto essere esaminato prima dal collegio dei revisori dei conti. L’iter previsto per il parere è di 20 giorni, dunque – almeno in teoria – il bilancio non potrebbe essere votato e rischia di slittare tutto ad agosto. In giornata si saprà qualcosa di più preciso. E' il secondo emendamento-pasticcio a mettere in difficoltà l'Amministrazione, dopo quello di giugno.
 

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