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Elezioni regionali Marche 2015

Regionali 2015, intervista a Gianni Maggi: «Meno conosciuti ma senza indagati»

Gianni Maggi, 68 anni, è il candidato presidente del Movimento 5 Stelle per le Marche alle regionali del 31 maggio. Libero professionista, ha una lunga esperienza nel settore comunicazione, è attivista del M5S di Ancona dalla fine del 2008

Gianni Maggi, 68 anni, è il candidato presidente del Movimento 5 Stelle per le Marche alle regionali del 31 maggio. Libero professionista, ha una lunga esperienza nel settore comunicazione, è attivista del M5S di Ancona dalla fine del 2008. Dalla campagna elettorale per le amministrative del 2009 si è occupato della comunicazione del Movimento.

Gianni Maggi parlando di sanità (e quindi di liste d'attesa e pronto soccorso) e di lavoro (in particolar modo delle ultime vicende riguardanti la Whirpool-Indesit, la Fincantieri e l'Isa), quali sono le mosse da mettere subito in atto per le Marche?

«Dal punto di vista sanitario non siamo una regione virtuosa come invece dice Spacca. Girando per le Marche non si vede questa virtuosità. I cittadini sono sempre più arrabbiati, sono stati fatti dei tagli lineari senza considerare i bisogni dei marchigiani. Noi vogliamo ribaltare la politica di questa regione, monitorare il territorio, capire le esigenze dei cittadini per poi fare le leggi. Per quanto riguarda la vicenda della Whirpool-Indesit Renzi e Spacca hanno spacciato l'acquisizione di quote della Indesit da parte dell'americana Whirpool per una grande operazione. Bisognava intervenire prima, al momento del passaggio di proprietà. Noi siamo al fianco dei lavoratori per tutelarli e tutelare le loro professionalità. L'Isa ha un grande know how. Questa situazione può essere risolta tenendo aperto il cantiere e portando i lavoratori della Isa alla Fincantieri. Fincantieri sta scioperando e portando avanti una lotta perché gran parte dei lavoratori vengono presi con appalti esterni. Bisogna rispettare la legalità e garantire il futuro dell'azienda immettendo professionalità». 

Cosa ne pensa della proposta di accorpamento delle regioni avanzata dal Pd e approdata in Parlamento? E del riordino delle province?

«Il riordino delle province è un oggetto misterioso. Dovrebbe servire per risparmiare in verità è un'azione propagandistica di Renzi e del Pd che ha creato scompensi. Noi siamo per l'abolizione delle province sistemando però i lavoratori nella pubblica amministrazione. Per quanto riguarda invece la proposta di accorpamento delle regioni, è una decisione presa dall'alto che nulla ha a che fare con i cittadini. Queste decisioni dall'alto non ci stanno bene, vogliamo capire che cosa vogliono ottenere».

Come affrontare l'immigrazione nelle Marche?

«L'Europa deve farsi carico dell'immigrazione. La mia posizione coincide con la proposta del MoVimento 5 Stelle ovvero, di mettere dei centri all'origine in Africa in modo da capire sin dall'inizio chi ha diritto di venire in Europa e chi no. Perché far ingrassare gli scafisti? Diamo dei biglietti aerei e distribuiamoli tra le varie nazioni europee».

I sondaggi danno un testa a testa tra Spacca e Ceriscioli. Se lei non dovesse vincere chi vorrebbe diventasse il presidente della Regione tra i due?

«E' un'ipotesi che non prendo in considerazione. Vinciamo noi. Tra l'altro i sondaggi ci vedono al secondo posto mentre Spacca è sceso al terzo. Spacca e Ceriscioli sono due facce della stessa medaglia».

Cosa vuole rispondere a chi ritiene che i candidati del Movimento 5 Stelle non hanno la stessa esperienza politica degli altri candidati?

«Per fortuna che non abbiamo la loro stessa esperienza politica! 66 tra consiglieri ed ex consiglieri sono indagati per aver speso i soldi della regione per affari personali. Stanno distruggendo il territorio. Noi siamo sconosciuti ma i nostri deputati e consiglieri comunali hanno dimostrato di essere degli ottimi politici. Noi siamo cittadini che si mettono in politica per spirito di servizio. La nostra inesperienza in questo tipo di politica del malaffare è un vanto».

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