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Elezioni Comunali 2013

Candidati sindaco in sedia a rotelle, una "passeggiata" per un futuro migliore

E' l'iniziativa lanciata dal coordinamento delle associazioni dei disabili della città. L'obiettivo? Far capire che la prossima giunta dovrà lottare per l'abbattimento delle barriere architettoniche e una nuova cultura del rispetto

Una passeggiata in sedia a rotelle per comprendere, per quanto possibile, che cosa significhi per una persona disabile girare per un centro città sisseminato di barriere architettoniche. E' l'iniziativa messa in campo sabato mattina da tutte le associazioni di disabili che appartengono al progetto A.re.a. E che ha visto protagonisti quasi tutti i candidati sindaco per la città di Ancona. Unica assenza quella del candidato Italo D'Angelo. Presente anche Valeria Mancinelli che però, dopo un tortuoso giro intorno a palazzo del Popolo, ha detto di aver compreso a pieno il messaggio della cosa ed è dovuta andare per un altro appuntamento.

Partenza alle 11 in piazza 24 Maggio, di fronte al comune. Un gruppo di persone che vivono un handicap che li costringe alla sedia a rotelle, hanno accompagnato i politici in un viaggio fatto di sforzo fisico, sudore, sali e scendi, buche e scale. Pensare che per chi ha una malattia e una disabilità fisica, a quelle difficoltà si aggiungono anche il dolore che si ha per salire un gradito anche minimo e la frustrazione che si prova quando davanti ad uno scivolo c'è parcheggiata una macchina. Proprio come è capitato oggi, quando il gruppo ha dovuto raggiungere l'ingresso posteriore delle Poste centrali in via Piave. Impossibile fare questo perchè c'era la solita auto parcheggiata dove non avrebbe dovuto. Ecco che allora i candidati hanno provato cosa significa dover passare in mezzo alla strada per colpa di qualcuno che non ha rispettato il codice della strada.

La passeggiata è proseguita in piazza Cavour, corso Garibaldi e si è conclusa in piazza Roma. A guidare i candidati Maria Pia Paolinelli, presidente dell'associazione Aniep, che ha mostrato come quasi tutte le attività commerciali, comprese farmacie, ambulatori medici, negozi di abbigliamento siano off limits per chi è in sedia a rotelle. Ma come hanno reagito coloro che si candidano a guidare Ancona e che, in teoria, dovranno risolvere anche queste forme di disuguaglianza sociale?

Marcello Pesaresi: “Non nego che c'era scetticismo da parte mia, ma mi sono accorto dell'esatto contrario. Per quello che posso immaginare, mi sono reso conto di come anche un gradino di un centimetro possa essere un problema”

Matteo Bilei: “Ho provato delle difficoltà e degli ostacoli che non sarebbero stati avvertiti altrimenti. Anche la minima crepa sulla strada diventa un problema”.

Andrea Quattrini: “Un esperienza perché, vista dall'utente, si capisce quante difficoltà ci siano per i  disabili. Noi nel nostro programma nel settore urbanistica abbiamo chiaramente l'attuazione dei Peba”.

David Favia: “Un'esperienza salutare che dovevamo fare perchè un normodotato non si rende conto di quanto la città sia ostile e inadeguata per i disabili”.

Stefano Crispiani: “Molto faticoso e frustrante. Non dobbiamo pensare però che tutto questo sia colpa della politica in generale perchè ci sono dei responsabili che sono quelli che hanno governato la città fino ad oggi”.

Stefano Benvenuti Gostoli: “Mi ha fatto capire che c'è un problema che fino ad oggi non è stato affrontato da nessuno”.

Stefano Tombolini: “Ti senti diverso e vedi che non riesci a fare le cose che gli altri non riescono a fare e che gli altri ti guardano come uno che non sa fare le cose”.

Letizia Perticaroli: “Ti senti a disagio. Mi ha fatto riflettere quando ho fatto la rampa del Comune e stavo per cadere in avanti e ho messo un piede a protezione. Poi ho pensato che chi ha una disabilità quel piede non ce lo può mettere”.

Candidati in sedia a rotelle

Sia chiaro. Nessuno politico è mai stato contrario all'abolizione delle barriere architettoniche e all'adozione del Peba (Piano eliminazione barriere architettoniche). Eppure non è mai stato fatto. Dunque ci sarà il coraggio da parte del prossimo governo e consiglio comunale di lavorare per investire nell'abolizione delle barriere e nell'adeguamento da parte delle attività commerciali private?

Marcello Pesaresi: “Non è solo un problema di soldi. A volte bisogna cambiare la cultura anche degli uffici tecnici”

Matteo Bilei: “Non si tratta solo di soldi perchè andrebbe fatto per legge”.

Andrea Quattrini: “Si deve fare e va fatto”.

David Favia: “Per quanto mi riguarda si”.

Stefano Crispiani: “A monte c'è la mancata applicazioni di leggi che ci sono da 20 anni. Se qualcuno pensa che non ci sono le risorse un sindaco deve avere il coraggio di affrontare qualsiasi lotta per avere quei soldi”.

Stefano Benvenuti Gostoli: “Si perchè costa pochissimo realizzare un percorso che dedicato a disabili e biciclette che tocchi piazza Ugo Bassi, stazione, piazza Cavour e Passetto”.

Stefano Tombolini: “Bisogna incentivare le rampe negli esercizi commerciali con meno burocrazia e tassazione per chi vuole mettere una rampa”.

Letizia Perticaroli: “Dobbiamo avere il coraggio perché è questa la sfida. Una delle lotte che ho fatto in passato è stata quella per l'azzeramento delle liste di attesa per i servizi a domanda”.

In una giornata dedicata alla disabilità qualcuno non ha apprezzato l'iniziativa che qualche cittadino ha visto come esibizionista e fuori luogo. C'è stato chi ha commentato: “una pagliacciata”. Ma per alcuni forse non è stato chiaro il fatto che l'iniziativa è stata proprio voluta da quelle associazioni che vivono sulla propria pelle la disabilità. Lo ha spiegato Gianluca Polverini, responsabile del progetto A.Re.A. Che ha detto: “Questa passeggiata è stata organizzata al fine di far vivere in prima persona ciò che molte persone devono affrontare quotidianamente, evidenziando come alcune barriere architettoniche presenti nella nostra città penalizzino le persone con ridotta mobilità. La speranza che nutriamo è che da tale collaborazione possano nascere idee e iniziative che  possano permettere alla città di Ancona e alla sua classe politica di avvinarsi a quella idea di città moderna, aperta e innovativa, ma soprattutto a misura di tutte le persone”.

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