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Elezioni Regionali 2020

Verso un candidato del centrodestra di Fratelli d'Italia, Meloni: «Pronti a governare le Marche»

Dunque sarebbe quasi fatta. A guidare la coalizione anti-Ceriscioli sarà uno di Fdi. Ma chi? Si parla di un ballottaggio tutto interno tra Francesco Acquaroli e Guido Castelli

Manca solo l’ufficialità, ma è praticamente fatta. Il candidato della coalizione di centrodestra delle Marche per le prossime elezioni regionali sarà di Fratelli d’Italia. Lo ha confermato la stessa leader nazionale del partito Giorgia Meloni che, in una conferenza stampa al ridotto del teatro Muse di Ancona, alla presenza di centinaia di persone, ha detto: 

«Se dico che Fratelli d’Italia si candida a governare questa regione, lo dico con cognizione di causa»

Come a dire che possiamo fidarci perché, se la Meloni e Fratelli d’Italia, come è stato ribadito oggi, sono pronti a governare le Marche, allora un motivo c’è. Anche se poi la stessa Meloni ha anche precisato: 

«Nei prossimi giorni saranno ufficializzati i candidati presidente del centrodestra in tutte le regioni in cui si andrà al voto. Fdi chiederà la possibilità di guidare la coalizione anche nelle Marche, regione dove pensiamo di fare bene. Chiaramente dovranno essere d’accordo anche gli alleati ma in capo ad una settimana avremo il responso»

Dunque è quasi fatta. A guidare la coalizione anti-Ceriscioli sarà uno di Fdi. Ma chi? Si parla di un ballottaggio tutto interno tra il deputato Francesco Acquaroli e il responsabile nazionale degli Enti locali, nonché ex sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli

Meloni ad Ancona, stoccata di Eliantonio a Mancinelli e Sardine: «Controfigura del Pd» | VIDEO

Ma per l’ufficialità di dovrà attendere, non troppo, massimo una settimana (AGGIORNAMENTO, ORA E' UFFICIALE) circa, anche perché, con oggi, si apre ufficialmente la campagna elettorale di Fdi nelle Marche in vista delle prossime regionali. Al tavolo con la Meloni non solo Acquaroli e Castelli, ma anche il consigliere comunale di Ancona Angelo Eliantonio, che nei saluti non ha mancato da mettere a segno una stoccata nei confronti delle “Sardine”, in piazza del Papa a partire dalle 18 e al sindaco Mancinelli (GUARDA IL VIDEO). E poi la consigliera regionale Elena Leonardi, il portavoce delle Marche Carlo Ciccioli e il portavoce provinciale Lorenzo Rabini. Tutti stretti intorno alla Meloni, che ha parlato di Marche, come di una regione mortificata e passata dall’essere tra le prime regioni d’Italia in termini di produttività ad essere considerate come la prima regione del Sud Italia e isolata dalle altre:

Il tema delle infrastrutture 

«I penso che le Marche abbiano una grande occasione , quando noi diciamo “liberare le Marche”, in realtà intendiamo sopratutto liberarne le potenzialità - ha continuato la Meloni - Questa è una regione produttiva, che ha sempre costruito e prodotto qualcosa dal niente. Noi siamo qui perché pensiamo che nella prossima stagione le Marche possano disegnare un’altra storia e vogliamo dire con coraggio che siamo pronti a governare la Regione Marche, a costruire una proposta di governo seria e credibile, capace di occuparsi delle tante cose che qui mancano. Noi veniamo qui a parlare di infrastrutture anche se alla politica non interessa perché intanto costano molto e poi perché servono vantaggi più immediati, ma le Marche hanno bisogno di infrastrutture e in Italia la prima cosa che mancano sono i porti. Per una piattaforma nel Mediterraneo come l’Italia, se avessimo infrastruttura portuale collegata a strutture interne, noi saremmo il crocevia delle merci che arrivano dall’Est, quando invece preferiscono circumnavigare l’Europa e andare a Rotterdam o Amsterdam». 

Giorgia Meloni ad Ancona dicembre 2019

Infrastrutture ma anche sanità: «Serve un assessore»

Insomma, quello delle infrastrutture sarà di certo un tavolo intorno al quale si giocherà la partita delle elezioni. Lo aveva ribadito anche Carlo Ciccioli nel suo intervento quando ha ricordato l’isolamento della regione dalla capitale con il binario unico, un’autostrada che, andando a sud, è piena di cantieri ed è impraticabile e un aeroporto venduto che potrebbe portare qui migliaia di persone e non lo fa. E poi la sanità: «Serve una sanità che funzioni perché, ogni anno nelle Marche, registriamo 150 milioni di mobilita passiva, cioè marchigiano che vanno a farsi curare fuori regione. E allora serve un assessore alla sanità che crei una consulta che coinvolga tutti per organizzare da nuovo una sanità malgestita oggi da Ceriscioli» 

Castelli ha poi ribadito i numeri impietosi dell’economia regionale per cui «fino a 10 anni fa eravamo la settima regione manifatturiera e oggi siamo una regione del sud, con un calzaturiero a meno 18%, stiamo morendo». Acquaroli ha individuato nell’identità di una regione a vocazione agricola e nell’identità la chiave per vincere le elezioni e la consigliera regionale Leonardi ha battuto sulle condizioni delle aree terremotate. 

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