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Regionali, 60100: "Spacca ha leadership e progetto, ma valorizzi novità e giovani"

“La scommessa elettorale sarà vinta da coloro che sapranno portare le proprie idee e i propri progetti, espressi da un leader di qualità attraverso uomini capaci di essere fiduciari dei territori”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

Uomini senza idee, programmi senza uomini ed un “mondo” che li subisce, ma non li ascolta.
Con il nuovo anno, che sta velocemente arrivando, siamo lanciati verso le Elezioni Regionali, con un problema: decidere da che parte stare.
Un intero microcosmo, quello della destra, sta silenzioso in attesa di una boa di salvataggio cui attaccarsi per cercare di affrontare dignitosamente l’appuntamento elettorale che sta arrivando, sperando nel miracolo di un’aggregazione cui entrare senza troppa enfasi.

La Sinistra moderata invece, quella che naviga intorno al PD, si trova ancora in attesa che il maggiorente riesca a scegliere i suoi uomini e a riunirli attorno ad un progetto tutto da costruire per avviare un nuovo, così dicono, modello di governo regionale; al momento l’unica cosa certa trapelata dal segretario Comi è il rimescolamento apparente delle carte all’insegna della “rottamazione”, che fu lo slogan di un “renzismo” che non c’è più.

E poi c’è il Governatore Spacca, con la sua leadership, che delinea un orizzonte preciso per governare la Regione costruito attorno alle Marche nell’area della Macroregione Adriatico Ionica quale motore per la crescita e lo sviluppo dei prossimi 5 anni, in stretto collegamento con l’idea Europeista; progetto chiaro nelle linee generali e che non ha rivali in quanto sostenuto dai fatti concreti e dalle idee, ma che è ancora carente nel particolare. Gli manca soprattutto la novità delle persone che lo dovrebbero concretizzare insieme al Governatore, elemento fondamentale su cui poggiano le maggiori critiche degli oppositori; la paura è infatti che continui una leadership, consolidata da un decennio, che però ha poca presa sui giovani, perché “fossilizzata” sulle solite persone.

La scelta sembra quindi difficile perché, guardando dall’esterno, si osserva un panorama composto da un gravissimo vuoto a “destra”, da sole intenzioni a “sinistra” e, nel mezzo, il solido progetto, che brilla di luce propria, con un limite rischioso come l’autosufficienza.

In questi mesi che ci separano dal voto, che sembrano tanti, ma non lo sono, ciascuna delle forze dovrebbe dunque lavorare per superare il proprio “deficit”: la Destra dovrebbe garantire una presenza dignitosa che sia in grado di costruire un’alternativa al solito voto, assicurando almeno l’intenzione di voler svolgere un controllo di qualità sui temi che sono cari al proprio elettorato; il PD dovrebbe decidere, a questo punto, quale strada seguire attraverso la designazione, imposta o con le primarie, del proprio presidente e degli stessi candidati, delineando soprattutto un progetto che oggi è appena abbozzato,  tenuto tra l’altro, dentro un cassetto. Il Governatore Spacca, dal canto suo, dovrebbe dare maggiore certezza a chi vuole ulteriori particolari del proprio progetto generale che, a questo punto, deve entrare in maniera propositiva e specifica nei differenti territori che compongo la Regione, assicurando l’opinione pubblica di volerlo attuare con un buon cambio della sua squadra; la ricetta non può essere la  ricerca di accoppiamenti occasionali, con i vari partitini, per affrontare l’appuntamento elettorale.

Ovviamente non ci siamo dimenticati del M5S che però è sorretto, a livello locale, dall’impegno di persone volenterose ed attente, ma che non sono riuscite fino ad oggi a fare un salto di qualità che passa attraverso  un coordinamento regionale costruito dalla mediazione della visione dei propri rappresentanti negli enti locali; del resto l’idea di come il M5S governerebbe la Regione non è assolutamente definita, anzi il loro progetto di area vasta è al momento invisibile.

A pochi mesi dalla tornata elettorale sembra quindi che ci sia per ciascuno molto lavoro da svolgere; il vincolo imprescindibile ed il passaggio necessario è che sia fatto in maniera pubblica, trasparente, alla luce e non nelle stanze della Politica, di un tempo che fu.

La scommessa sarà vinta da coloro che sapranno portare alla “gente” le proprie idee e i propri progetti, espressi da un leader di qualità attraverso uomini capaci di essere fiduciari dei territori, per quello che sono stati capaci di fare e per il modo con cui hanno dimostrato di saper operare.
Altrimenti si rischia, anche da noi, un forte astensionismo che sarà il danno più grande per la politica, per i cittadini e per la credibilità delle istituzioni.

60100 Ancona

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