rotate-mobile
Elezioni comunali 2018

Tombolini invoca una fiera più sobria: «Tornare a scoprire San Ciriaco per tornare alla storia»

E sui divieti si parla di "decisione assolutamente da correggere e quindi da riscrivere in modo chiaro, senza che si possano determinare interpretazioni di parte"

"La fiera di san Ciriaco storicamente era quella che da Piazza del Plebiscito saliva fino al Duomo. Oggi la fiera che fa da corollario alla celebrazione del ricordo  di Ciriaco di Gerusalemme, patrono di Ancona, soffre di elefantiasi. E’ cresciuta a dismisura tanto che gli ambulanti sono alcune centinaia e non poche richieste di partecipazione restano a volte inevase. Si tratta chiaramente di un baillame prettamente laico che forse fa passare in secondo piano il valore  religioso del ricordo di San Ciriaco.  La sua storia è infatti indissolubilmente legata alla città di Ancona, a quell’Ankon dorica civitas fidei  che gli ha dedicato il suo  Duomo. Ed è una storia che, ci racconta delle torture davvero terribili cui fu sottoposto. Consacrato Vescovo di Gerusalemme nel 327, Ciriaco fu vittima della furia dell’Imperatore Giuliano l’apostata che fece infierire su di lui: venne mutilato della mano destra, gli fu fatto ingurgitare del piombo. Incredibilmente Ciriaco riuscì a riprendersi, allora venne legato sopra una graticola e frustato e poi gettato in una fossa piena di serpenti velenosi. Come se non bastasse fu immerso nel bitume bollente ed infine gli venne trafitto il capo con una spada. Questa la sua fine, questo il suo martirio. E tutto ciò la comunità ricorda appunto il 4 maggio di ogni anno. Purtroppo da tempo è la fiera a tener banco. Una fiera cresciuta come posteggi ma non nella qualità. Ecco, è oramai indispensabile ripensare al futuro di questa sempre attesa manifestazione puntando sulla qualità delle presenze e non sul loro numero. E’ anche opportuno verificare se la fiera storica possa tornare ad illuminare il Guasco magari partendo proprio da quel boulevard di via 29 settembre , naturale prosecuzione della spina dei corsi., che con la mia coalizione al governo della città realizzeremo in tempi molto brevi grazie anche alla collaborazione di alcuni privati che già si sono dichiarati interessati al progetto.

A margine della attuale Fiera, la decisione del Comune di vietare tout court la vendita di qualsiasi prodotto in vetro. Posso capire vino,  birra e liquori. Ma il miele, i carciofini, i pomodori che male hanno fatto? E chi li vende che dovrebbe fare?  Ai vigili il controllo e quindi l’ardua sentenza. Per noi è una decisione assolutamente da correggere e quindi da riscrivere in modo chiaro, senza che si possano determinare interpretazioni di parte".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tombolini invoca una fiera più sobria: «Tornare a scoprire San Ciriaco per tornare alla storia»

AnconaToday è in caricamento