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Elezioni comunali 2018 Falconara Marittima

La Grosse Koalition di Luchetti tenta l'impresa, Signorini chiama gli elettori della Lega

Patto a tre tra Pd, comunisti di Marcelli Flori e i Comitati di Calcina per riconquistare il Castello. La Signorini va da sola: «La coerenza contro l'inciucio»

Les jeux sont fait. Il battottaggio di Falconara per l'elezione del nuovo sindaco sarà, come nella migliore delle tradizioni, una partita dal risultato imprevedibile tra due grandi schieramenti cittadini. Da una parte Stefania Signorini con le civiche di centrodestra dell'amministrazione uscente che andranno da sole dopo il mancato apparentamento con la Lega. Dall'altra Marco Luchetti, peso massimo del Partito Democratico che ha accolto in coalizione con apparentamento ufficiale sia Loris Calcina con le civiche Falconara Bene Comune/Cittadini in Comune e Siamo Falconara-Sinistra in Comune (espressione di Leu) che Massimo Marcelli Flori con Falconara a Sinistra (Pci). I numeri danno ragione al dem ma la matematica in politica non va mai presa in considerazione per azzardare pronostici. Anche perché Falconara, anche in passato, ha riservato clamorosi colpi di scena: la vittoria per 29 voti di Roberto Oreficini contro il centrosinistra guidato da Roberto Piccinini nel 1993 e quella di Goffredo Brandoni per un centinaio di voti nel 2008 contro il centrosinistra compatto del candidato Emanuele Lodolini.

La Prof balla da sola

«Ci vuole coraggio per fare scelte coerenti, non si più accettare un inciucio per spartirsi le poltrone. non si può tornare ai tempi delle dimissioni di Recanatini. Falconara si merita un governo stabile, onesto, concreto che porti avanti progetti già avviati e nuove idee con impegno e passione». Parola di Stefania Signorini che in vista del ballottaggio chiama i suoi elettori e gli indecisi per l'appuntamento con le urne del 24 giugno. Dove il coraggio è stato -da parte delle civiche Uniti per Falconara, Falconara in Movimento, Direzione Domani e Ridisegnare Falconara – dire no a un apparentamento ufficiale con la Lega. Resta il problema del simbolo. Signorini e i suoi vogliono restare uno schieramento civico al di là delle varie appartenenze. Per gli altri Alberto da Giussano non è censurabile. Il dialogo tra le parti resta aperto. E l'appello agli elettori della Lega non manca. Ufficialmente la Lega dice che non sarà indicazioni di voto. Sulla pagina Fb del Carroccio falconarese già paventano una sconfitta da attribuire esclusivamente alla Signorini. Quasi fosse un dispetto. 

La realtà potrebbe essere diversa. Del migliaio di voti presi dalla Lega al primo turno, oltre il 70% sono andati solo al simbolo. Appena 287 le preferenze, 54 i voti diretti al candidato Stefano Caricchio. Una grossa fetta di elettorato, dunque, non orientabile da una segreteria comunale. Che segue Salvini a livello nazionale ma che sicuramente preferirebbe amputarsi una mano anziché votare Partito Democratico. E che difficilmente deciderà di andare al mare quel giorno. Non è l'unica componente per raggiungere la vittoria. Occorre intanto riportare tutti i 4.221 voti di nuovo alle urne. Aggiungerne qualche altro disperso tra le altre liste o nell'astensionismo. Confidare che chi ha dormito durante la campagna elettorale (leggasi, il sindaco uscente Brandoni, "appena" 353 preferenze) si desti e si faccia valere. Per quanto riguarda le alleanza, ad ogni modo, la Prof segue sull'esempio di Brandoni: niente apparentamento con l'Udc nel 2008 (poi ricompensato con l'assessorato ai Servizi Sociali per Gilberto Baldassarri), idem con Falconara Puntoeacapo nel 2013.

Luchetti, Calcina e Marcelli Flori: il Patto del Leopardi

Il Centro Sociale Leopardi di Case Unrra ha ospitato venerdì 15 giugno l'assemble che ha di fatto anticipato l'ufficialità data alla stampa il giorno successivo. Apparentamento ufficiale tra la coalizione del Partito Democratico con le liste civiche Falconara Bene Comune/Cittadini in Comune (espressione dei Comitati), Siamo Falconara-Sinistra in Comune (Leu) e Falconara a Sinistra (Partito Comunista). Marco Luchetti, Massimo Marcelli Flori e Loris Calcina. In una riedizione di quello che è stata l'Unione prodiana del 2006 con l'aggiunta degli ambientalisti. Per pensare al futuro, si guarda al passato. «È la stessa campagna elettore – ha detto Luchetti - che ha consentito un accordo, per assonanza di programmi. Tra me, Loris Calcina e Massimo Marcelli Flori c’è la volontà comune di dare un nuovo volto a Falconara e ricostruire la comunità. Queste sono le chiare intenzioni e vogliamo far capire ai cittadini che si può cambiare per difendere e tutelare l’ambiente e vivere bene a Falconara. Questa unità di intenti sarà trasformata anche in volontà comune di costruire anche un progetto politico. Accettiamo la sfida. La politica oggi è indistinta e la gente non la capisce più, noi vogliamo cambiare questo stato di cose e far riavvicinare i giovani alla buona politica. Sappiamo che anche la sinistra deve rideclinare le proprie aspirazioni, abbiano bisogno di nuova fantasia e nuovo coraggio che ci permetta di fare nuovi passi avanti».

Se quello con Marcelli Flori era un'alleanza scontata già da mesi, diverso è l'approccio con Calcina e i suoi. Dal centrodestra hanno subito posto in evidenza una grossa contraddizione interna al nuovo schieramento. Nel 2011 la giunta regionale guidata da Gian Mario Spacca diede l'ok al progetto di rigassificatore della Raffineria Api. Luchetti faceva parte di quel governo. «Il nostro accordo – dice oggi Calcina - parte da molti intenti in comune. Uno fra tutti il fatto che il piano regolatore non si cambia. Inoltre, l’amministrazione comunale uscente non è stata autorevole con enti importanti come l’Anas, un esempio sono le barriere acustiche a Castelferretti a ridosso della scuola molto vicina alla statale 76, approvate nel 2009 ma mai eseguite. Il rilancio della vivibilità di Falconara è un argomento su cui c’è grande sintonia di intenti con Luchetti e Marcelli Flori, l’idea è quella di valorizzare chi ha buoni progetti senza lasciare indietro nessuno, solo così tireremo fuori la ricchezza ad esempio delle associazioni di volontariato che fanno tantissimo in città». Sapranno i Comitati far digerire ai proprie elettori questa alleanza? La partita è particolarmente complessa e decisiva: se si vince Calcina riscuote 4 consiglieri comunali e può incidere fortemente sull'esecutivo. «Al di là dei punti programmatici che possono magari in parte differire, non nella concretezza quanto nelle modalità, si parte da una base che è oggettivamente comune. C’è un’analisi comune delle priorità che si vogliono mettere in cima. Ovviamente ognuno ha la sua modalità operativa per arrivare all’obiettivo, ma i risultati che ci siamo prefissati sono identici. Io guardo quello che in questo momento e anche nel passato ci ha sempre unito. E quello che ci ha sempre unito è un visione della società che è antitetica a quello che c’è stato negli ultimi dieci anni» commenta Marcelli Flori.

Chi sta alla finestra: Movimento 5 Stelle e Insieme Civico

Matteo Marinacci, candidato di Insieme Civico, e il presidente della lista Marco Giampaoletti hanno incontrato nei giorni scorsi sia la Signorini che Luchetti. Incontri definiti "cordiali" e anche se Ic non farà apparentamenti, nei prossimi giorni darà un'indicazione di voto per il ballottaggio. "I voti di Insieme Civico – si legge in una nota - hanno un interesse anche per il ballottaggio visto che si vince anche per 1 voto". Diversa la posizione del Movimento 5 Stelle. Pur non appoggiando nessuno e dicendosi fin da ora all'opposizione, i grillini hanno chiesto ai due candidati la presidenza di una commissione speciale sulla "Vertenza Falconara", ovvero «su  ambiente, salute, sicurezza, bonifica e riconversione. Non una semplice Commissione Ambiente. Praticamente la commissione speciale sarà quel "famoso tavolo" di cui parlavamo in campagna elettorale; tavolo che potrà ridisegnare il futuro di falconara, aumentando la qualità della vita dei falconaresi, passo dopo passo» spiegano i 5 Stelle. La risposta dei due schieramenti non è stata ancora resa nota. 

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