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Venerdì, 19 Aprile 2024
Elezioni comunali 2018

Risultati elezioni comunali | Ancona città democratica, la Lega si radica e M5S in affanno

Ora c’è da giocare la partita del ballottaggio dove Valeria Mancinelli, che per poco non ha vinto al primo turno, parte da un vantaggio importante, mentre Tombolini chiama a sé tutte le forze rimaste fuori dai giochi

Cambiamento, rivoluzione, alternativa, città da liberare. Slogan e tali restano. Infatti, a fronte delle elezioni politiche del marzo scorso, quando nel capoluogo il partito più votato era stato proprio il Movimento e a fronte dalla formazione del Governo nazionale Lega-M5S, Ancona non cambia. Quando si tratta di scegliere la guida della città non c’è populismo che tenga. Così il Partito Democratico, in crisi ai vertici e in mezza Italia, resta il faro del capoluogo marchigiano. C’è un caso Partito Democratico sì, ma è un caso positivo. Lo dicono i numeri, anche se al momento manca un seggio da scrutinare perché sospeso dal Presidente. Ma quei voti spostano poco. E allora ecco come il Pd dorico arrivi al 30,37% con (12.139 voti), addirittura superando la coalizione di centrosinistra delle Politiche (con + Europa, Insieme e Civica Popolare) ed esprimendo consensi altissimi per uomini e donne come l’assessore uscente Stefano Foresi (937 voti) e i consiglieri comunali Susanna Dini (839) e Massimo Mandarano (774). Il perché arriva da lontano e non si liquida con uno slogan mentre stamattina proprio la Mancinelli, quasi commossa, ha riservato un pensiero al segretario del suo partito: Giovanni Cardoni, che ha proposto alla segreteria nazionale del Pd. Una battuta, ma è il suo modo di dirgli grazie. In casa centrodestra forse non si potrà parlare di effetto Lega, ma il carroccio, di fatto, è il terzo partito più votato in città e traino del centrodestra con il 12% dei voti (4928), dove il consigliere più votato è stato il torrettano Marco Ausili. 

Elezioni comunali 2018, lo spoglio dai seggi in tempo reale | LA DIRETTA

Non può certo esultare il Movimento 5 Stelle invece che, della parola “cambiamento”, ha sempre fatto una bandiera, fino ad arrivare a sottolineare una differenza quasi genetica dal resto della politica. Delusa la candidata Daniela Diomedi che si attesta al 16% con 6550 voti, anche se ci sono candidati al consiglio che hanno fatto bene come Lorella Schiavoni con i suoi 108 voti. Siamo lontani da quel quasi 34% delle Politiche, ma si sapeva. In quel caso l'elettorato dorico aveva premiato la campagna elettorale del leader nazionale Luigi Di Maio. A livello comunale è un’altra cosa e gli anconetani non sembrano voler cambiare. Lo hanno espresso non solo con la “X” sulla scheda, ma anche con l’affluenza alle urne perché una città che vuole rinnovarsi non vede calare l’affluenza di 4 punti percentuali. Dato quest'ultimo che non rappresenta una preoccupazione dei pentastellati, bensì di tutta la politica, forse ancor di più del sindaco che uscirà vincitore al ballottaggio. Già perché la Mancinelli ora si dovrà scontrare direttamente con Stefano Tombolini. E se la Mancinelli parte da un vantaggio importante, Tombolini chiama a sé tutte le forze rimaste fuori dai giochi. In primis Altra Idea di Città, la quarta lista per Francesco Rubini sindaco che si è attestata a quasi il 7% (2699 voti), che però non ne vuole sapere e già ieri Rubini lo aveva detto chiaramente. Vero è che venerdì si deve riunire l’assemblea del progetto cittadino di sinistra ma le possibilità che Altra Idea dialoghi con una colazione con dentro Lega e Fratelli d’Italia è quasi zero. E allora occhio al Movimento 5 Stelle, gli alleati di Governo. La Diomedi stamattina lo ha ribadito: "Noi non facciamo alleanze perchè siamo un’altra cosa". Ma era la stessa frase che dicevano Di Maio e Di Battista un tempo, prima che si profilasse la possibilità di governare saldamente con la Lega di Salvini. Chissà cosa ne pensa il Ministro Di Maio di un'alleanza Tombolini-DIomedi per sconfiggere la Mancinelli nel capoluogo delle Marche. 

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