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Elezioni comunali 2018

Comunali 2018, ultima chiamata per D'Angelo: «Pensano solo alle poltrone, così non mi candido»

Italo D’Angelo mette un piede fuori dalla competizione elettorale che da qui ai prossimi mesi dovrà portare all’elezione del governo cittadino

Italo D’Angelo mette un piede fuori dalla competizione elettorale che da qui ai prossimi mesi dovrà portare all’elezione del governo cittadino. Lo fa, spiega il consigliere ex dirigente della Polizia di Stato, perché si è stufato di sentir parlare di sole candidature e liste da riempire. Non c’è alcun progetto per la città e allora non è questa la politica che gli interessa e se le cose stanno così, è pronto a farsi da parte. 

«Nel 2013 ho offerto la mia persona per un progetto di cambiamento della città , dopo le varie crisi amministrative, progetto che mi era stato proposto da un gruppo di amici e che poi ha visto affiancarmi, al ballottaggio, almeno sulla carta, l’allora Pdl ed un’altra lista civica di area socialista - spiega D’Angelo - Debbo dire che questi 5 anni di vita politica, in cui dopo lo Stato ho servito la città in cui vivo e che amo , mi sono serviti per capire che la politica è ben altro rispetto a quello che leggiamo sui giornali e non dovrebbe  essere fatta di spot o da frasi ad effetto. Ho cercato di rappresentare gli interessi della città, mosso solamente dalla volontà di raggiungere quel bene comune , tanto caro alla dottrina della Chiesa e pure mutuato da aree di sinistra. La Tua Ancona in questi 5 anni ha scelte le buone idee non preoccupandosi da  quali gambe fossero portate avanti. In queste settimane, invece , assisto ad un modo di fare politica che non mi appartiene e vedo che questa competizione elettorale interessi più per le poltrone che per i  programmi. Insomma per alleggerire la discussione: sento  tanti galli cantare, ma non vi riconosco un vero leader perché non basta proclamarsi tale per esserlo».

Il chiaro riferimento è all’investitura da candidato sindaco per Stefano Tombolini che, nelle prossimi giorni, dovrebbe mettere nero su bianco l’alleanza con le forze di centrodestra, seppur non siano ancora chiusi anche i contatti con le liste di sinistra. E la Pd? «Vedo  una compagine piuttosto coesa, con una qualità gestionale che è sotto gli occhi di tutti ed che i cittadini di Ancona saranno chiamati a giudicare - ha ribadito D’Angelo - In questa confusione non me la sento di partecipare perché vedo un attivismo esasperato sui candidati a sostituire il sindaco Mancinelli, ma una sostanziale povertà di progettazione e, quindi, con gli Amici del Movimento Civico “ La Tua Ancona”, di cui sono il Presidente , scelgo di rimanere all’esterno. La nostra Associazione continuerà a riunirsi e a interessarsi ai problemi della Città, disponibile comunque a fornire il proprio apporto e a confrontarsi  su temi che riteniamo di vitale importanza come la trasparenza, la legalità, la sicurezza e l’integrazione, temi peraltro che ci sono cari e sui quali riteniamo di avere  una esperienza di qualità».

Visto che si parla di temi e di programmi, si può guardare alla sinistra rappresentata da Francesco Rubini che, proprio intorno ai temi, ha creato un’assemblea operativa e vitale? «Al netto delle parole di stima che posso spendere per la persona con cui ho sempre avuto un buon rapporto, nel suo programma ci sono idee completamente diverse dalle mie e i programmi non coincidono con i miei e non penso che lui sia propenso ad un’alleanza con me». 

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