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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

La Cgil cambia volto: i marchigiani ai vertici dell’organizzazione sindacale

Il XVIII congresso ha eletto il successore di Susanna Camusso, ma ai vertici dell’organizzazione sindacale entrano anche numerosi marchigiani. Ecco chi sono

Si è concluso ieri il XVIII Congresso della CGIL e Maurizio Landini è stato eletto nuovo Segretario Generale con il 93% dei consensi al posto di Susanna Camusso. Il Congresso ha eletto anche i nuovi organismi dirigenti della CGIL nazionale: Comitato Direttivo e Assemblea Generale che a sua volta ha eletto il Segretario Generale e la Segreteria e sono tanti i marchigiani ai vertici dell’organizzazione. Tra questi faranno parte del Comitato direttivo Daniela Barbaresi, attuale Segretaria CGIL Marche, Elisabetta Ballini, delegata di Nidil (lavoratori atipici), Elio Cerri, Segretario dei pensionati marchigiani, Rachele Romagnoli, delegata della Filt (trasporti) e Daniel Taddei, Segretario CGIL Macerata. Nel Direttivo anche le figure che da tempo ricoprono prestigiosi incarichi nazionali: Roberto Ghiselli, riconfermato nella Segreteria nazionale della CGIL, Maria Grazia Gabrielli, attuale Segretaria nazionale della FILCAMS e Gianni Venturi, componente della Segreteria nazionale della FIOM. Sono ben 13 i marchigiani eletti nell’Assemblea Generale, l’organismo composto per oltre la metà da delegati di luogo di lavoro: Piero Arduini, Pierluigi Berionni, Caterina Campolucci, Teresa Cirillo, Gabriella Pilesi. 

Primo compito dell’Assemblea generale è stato quello di eleggere Maurizio Landini e poi, su sua proposta, l’elezione della nuova Segreteria nazionale nella quale è stato riconfermato anche Roberto Ghiselli, ex Segretario regionale. “Siamo soddisfatti sia per i temi affrontati che per l’esito di questo congresso” – dichiara Daniela Barbaresi, Segretaria CGIL Marche – “un congresso che conferma come la CGIL sia una grande organizzazione democratica che discute e sa misurarsi con una dialettica interna anche vivace ma che poi sa uscirne più unita e più forte per poter costruire le necessarie risposte di cui lavoratori, disoccupati, pensionati hanno bisogno. Adesso il nostro impegno deve essere la riuscita della grande manifestazione unitaria del 9 febbraio a Roma per cambiare le scelta sbagliate che il Governo sta mettendo in campo e rivendicare investimenti pubblici, politiche industriali, un fisco equo, una vera riforma delle pensioni, nuove assunzioni e valorizzazione del lavoro pubblico, risorse adeguate per sanità e welfare”.
 

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