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Due consiglieri scelgono Calenda, il Pd perde quasi mille voti: «Questo partito è assente»

«Abbiamo provato in questi anni a restare dentro e combattere con tutte le energie per ottenere un partito, che sempre più rappresentasse le fasce deboli, ma ora non lo riconosciamo più il Pd»

E’ stato il nodo sulla prescrizione e in generale l’alleanza con il Movimento 5 Stelle a far saltare altri due consiglieri comunali ad Ancona, che, dopo tante scelte non condivise a livello nazionale, hanno deciso di lasciare il Partito Democratico per aderire al nuovo progetto politico di Carlo Calenda: “Azione”. Si tratta di Jessica Amicucci e Tommaso Fagioli, quest’ultimo in particolare lascia dopo 12 anni di attività politica sul capoluogo dorico. 

«Abbiamo provato in questi anni a restare dentro e combattere con tutte le energie, per ottenere un partito, che sempre più rappresentasse le fasce deboli e fare politica con spirito di servizio tra la gente - dicono i due migranti politici - Non riconosciamo più questo partito, le sue dinamiche interne ,sempre più lontano dal nostro pensiero politico. Aderiremo al gruppo misto dando sostegno sia all'amministrazione comunale che a quella provinciale e comincerà per noi una nuova avventura in Azione con Calenda e Matteo Richetti». Già perché comunque la maggioranza in consiglio comunale resta compatta e i due ormai ex dem continueranno a sostenere il governo del sindaco Mancinelli. Anche se, di recriminazioni per il Pd anconetano ci sono, soprattutto da parte di Fagioli, che porta via da solo 540 voti (la Amicucci prese 230 preferenze). 

«Ho fatto di tutto, fino all’ultimo mi sono impegnato a rilanciare il circolo e penso non mi si possa rimproverare nulla, ma lascio un Pd anconetano assente su tutte le questioni, qui non si fa più politica a tutti i livelli, compresa quella comunale, non c’è mai stata un’autocritica seria mentre la Lega avanza - spiega Tommaso Fagioli - Per me ormai si è chiusa una fase, senza rancore. Saremo alleati di governo, penso che abbiamo scelto la strada più difficile però è una sfida, quella di far nascere dal nulla Azione da Ancona e tutti i livelli nelle Marche». 

Così nasce Azione che, proprio tramite l’ europarlamentare Carlo Calenda, fa sapere:

«Abbiamo un obiettivo chiaro: recuperare la rappresentanza di chi non vuole arrendersi a scegliere fra populisti e sovranisti. Per questo abbiamo deciso di partire coinvolgendo i cittadini nei gruppi locali, le migliori professionalità della società civile e gli amministratori locali che sanno ogni giorno cosa significa gestire e risolvere i problemi. Perché la politica di chi sta sul territorio, come Fagioli e Amicucci, è il vero buongoverno e deve diventare anche il modello a livello nazionale». 

«L’adesione ad Azione di Tommaso Fagioli e Jessica Amicucci rafforza il nostro progetto politico e conferma il radicamento del partito sui territori a partire dalle Marche, che nei prossimi mesi affronterà la cruciale sfida delle elezioni regionali» ha rimarcato il senatore Matteo Richetti

Dunque sarà anche un buon governo quello della Mancinelli, poi però c’è l’azione politica di un partito che perde pezzi perché il tandem Fagioli-Amicucci arriva dopo i saluti di esponenti storici del Pd come Massimo Mandarano e Diego Urbisaglia. E forse, visto che si avvicina il congresso per il Pd anconetano del segretario Giovanni Cardoni, lo sgretolamento del partito dorico sarà un tema dibattuto relativamente presto. 

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