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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Le consigliere regionali del Partito Democratico sull'8 marzo: «Non smettiamo di lottare»

«Stiamo vivendo una fase cruciale per i diritti delle donne e per la parità di genere - spiegano Manuela Bora, Anna Casini e Micaela Vitri - ed è importante continuare a lottare per una società più giusta e inclusiva»

L’8 marzo non solo come una giornata di celebrazione, ma un momento di impegno e denuncia. È quanto viene affermato nella nota stampa congiunta da Manuela Bora, Anna Casini e Micaela Vitri, che invita la giunta regionale a sostenere alcune delle cause cruciali per i diritti delle donne. «Non smettiamo di lottare – si legge - fino a quando non avremo raggiunto la piena parità di genere e non avremo sconfitto definitivamente la cultura maschilista e patriarcale. Stiamo vivendo una fase cruciale per i diritti delle donne e per la parità di genere ed è importante non smettere di lottare per una società più giusta e inclusiva per tutti».

«In Italia, così come nelle Marche – commentano – sono molte le sfide che ancora dobbiamo superare: difficoltà di accesso nel mercato del lavoro, tutela della maternità, disponibilità di consultori familiari nel caso di disagi psicologici, diritto di trovare un posto al nido e di portare avanti una maternità consapevole. Le disuguaglianze, amplificate dalla pandemia, dalle guerre e dalle crescenti difficoltà economiche, sono una ferita aperta nella nostra società ed è nostro dovere intervenire per prevenire che le nuove forme di disparità si consolidino in un futuro difficile da modificare.

I continui attacchi che la destra sta muovendo contro i diritti delle donne sono motivo di seria preoccupazione e anche le politiche nelle Marche di Acquaroli non vantano scelte femministe. Dalla parità salariale alla lotta contro la violenza di genere, dalla promozione delle pari opportunità alla partecipazione delle donne nella vita politica, economica e sociale, fino alla distribuzione equa dei compiti di cura e alla libertà di scelta della maternità, ribadiamo con forza che è cruciale continuare a sostenere queste cause, uomini e donne insieme. Su tutto questo, e molto altro, la Regione potrebbe intervenire in modo significativo. Tuttavia, se il Presidente Acquaroli decide di nominare una sola donna nella sua Giunta, la risposta è presto data e non dovremmo sorprenderci della completa sordità alle nostre richieste».

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