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Le categorie bocciano la manovra di bilancio del Comune di Ancona

Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio e Cna chiedono all’Amministrazione Comunale di rivedere il peso della tassazione sulle imprese del comune di Ancona, considerato troppo oneroso

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio e Cna chiedono all’Amministrazione Comunale di rivedere il peso della tassazione sulle imprese del comune di Ancona, considerato troppo oneroso.

Dopo un confronto acceso con l’Assessore Fabio Fiorillo i rappresentanti delle Categorie economiche si esprimono con un unica voce e bocciano la proposta di ripartire i costi per le utenze non domestiche allo 0.59%, contro lo 0.41% per le utenze domestiche.

Ad avviso dei rappresentanti di categoria, l’amministrazione del capoluogo di regione, rispetto a quelle di molti altri comuni della provincia, ha determinato le tariffe penalizzando le imprese commerciali e artigianali del territorio.

Pur apprezzando l’apertura dell’Assessore al bilancio, disposto a raccogliere le osservazioni in modo da rivedere i parametri legati alle imposte di alcune tipologie di impresa, Confartigianato, Confesercenti, Cna e Confcommercio respingono e contestano il metodo con cui si è proceduto alla stesura del bilancio in assenza di concertazione.

La richiesta viene fatta da tutte e quattro le sigle associative della città dorica e si chiede pertanto all’Amministrazione di riequilibrare questa sproporzione e di rivedere le spese ed i costi della macchina pubblica, in un’ottica di una maggiore e più incisiva spending review, in modo da alleggerire il peso delle imposte che ricade sulle tasche delle imprese e cittadini.

Il calcolo delle tariffe è stato condotto attraverso uno studio approssimativo in zona Baraccola e per le segreterie di Confesercenti, Confartigianato, Cna e Confcommercio, risulta impossibile che i titolari delle imprese conferiscano la maggior parte dei rifiuti nella frazione indistinta, rispetto alle utenze domestiche.

Secondo le Categorie la fotografia presentata dalla pubblica amministrazione è lontana dalla realtà e ci si aspettava molto di più nella stesura di un bilancio di un capoluogo di regione, che sembra non tenere conto della difficoltà economico e finanziarie del mercato e che sembra riprendere la logica che ha contraddistinto la stesura dei bilanci degli anni precedenti.”

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