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«CasaPound mina valori imprescindibili» e gli antifascisti aprono il presidio alle destre moderate

I centri sociali e gli antifascisti spiegano il perché del presidio anti CasaPound, che vanno oltre la banale opposizione tra sinistre e destre, tanto che anche Fratelli d'Italia sarebbero i benvenuti

Quello di sabato da parte dei gruppi antifascisti non sarà uno spot, non vuole essere una manifestazione tanto per creare una banale immagine di antagonismo tra fascisti e antifascisti. Quello annunciato per sabato pomeriggio alle 15,30 davanti alla sede di Bankitalia, vuole essere una seria presa di posizione, una manifestazione aperta a tutti i cittadini per mettere in guardia la collettività sul pericolo che si corre dando oggi lo spazio a movimenti come CasaPound. Tanto da essere aperto anche alle destre moderate. A spiegarlo è Silvana Pazzagli, esponente del centro sociale “Asilopolitico” e tra gli organizzatori della contro manifestazione insieme a Daniele Pietroni, anche lui tra i promotori del presidio anti ultradestra. 

«Non è un problema di confronto acerrimo tra un’estrema destra e un’estrema sinistra - spiega la Pazzagli - E’ chiaro, noi siamo di sinistra ma ci rivolgiamo a tutte le persone, a tutti i cittadini perché ci sono dei concetti e valori che sono imprescindibili e pre-politici: l’antirazzismo, l’antifascismo e la difesa dei diritti civili. Perché dopo la liberazione dal nazifascismo questo paese ha sudato tanto per avere una Costituzione e farla valere ogni giorno e noi crediamo si rischi di mettere in discussione tutto ciò. Noi non manifestiamo perché CasaPound è il nostro opposto politico. No è questo. C’è molta più sostanza. La posta in gioco è più alta perché c'è il pericolo che acquisiscano consenso fino a minare la libertà di chi oggi magari li legittima per una questione di libertà di espressione». Eppure quella di sabato non sarà altro che la presentazione di un libro, davvero questo mette in discussione decenni di Repubblica al punto da non legittimarli in nessun senso? «E’ chiaro che quella di sabato sarà un’iniziativa culturale, sappiamo che non si vedono per mettere in atto azioni sovversive o violente, però, al di là del fatto che sicuramente quel libro non rispecchi il mio ideale di mondo, il mio problema è che gli organizzatori fanno riferimento a CasaPound. E’ chiaro che l’investimento che faranno sabato e stanno facendo su Ancona e sulle Marche ha un piano preciso con un programma politico. Dietro l’organizzazione del libro c’è un progetto futuro e non possiamo non porci il problema di chi ci sia dietro». Ma non è un processo alle intenzioni? «No. E’ vero che ad Ancona CasaPound ha fatto molte iniziative come la pulizia dei parchi e non ha mai fatto del male a nessuno, ma come organizzazione si rifà alle idee del fascismo per cui io voglio mettere in guardia gli anconetani da un’organizzazione politica che mette in discussioni valori che vengono prima delle idee politiche, siano esse di destra o sinistra. Per questo non può avere legittimità, perché tanto alla lunga il loro obiettivo è qualcosa di inaccettabile per i valori assoluti su cui si fonda il Paese e la Costituzione. Oggi è libro, domani il migrante e dopo domani sei te che non la pensi come loro».

«Il punto è che la libertà di espressione è sacrosanta ma quelli di CasaPound sono i primi a non riconoscerla quindi è un controsenso dare loro libertà di parola - spiega Daniele Pietroni - Non si può approfittare dello spazio di libertà per poi cancellare essa stessa. E’ un controsenso». Lei parla come se CasaPound volesse sovvertire la Repubblica domani. «Le parole d’ordine di una piazza di CasaPound richiamano il fascismo e quindi minano i valori di tutti, tra cui anche i diritti civili, cioè concetti che dovrebbero appartenere a tutte le formazioni politiche, di destra e sinistra». Se la preoccupazione è il futuro, significa che Ancona non ci sono gli anticorpi per difendersi da un ipotetico nuovo fascismo? «In Italia non li vedo gli anticorpi perché basta una legge per legittimare qualsiasi azione repressiva da parte dello Stato. Ad Ancona siamo soddisfatti della risposta del sindaco Mancinelli e della ferma presa di posizione di tutta una serie di realtà associative, per cui diciamo che ad Ancona forse gli anticorpi ci sono».

Qualcuno direbbe che tutto questo antagonismo ha fatto bene a CasaPound, tutta visibilità per loro. «Se restiamo indifferenti loro si sentono legittimati ad organizzare le cose - torna a parlare la Pazzagli - Meglio che venga fuori la presenza di CasaPound per affrontarli a viso aperto. Così possiamo fare informazione svelando quello che è il problema reale e chi sono loro realmente perché non sono i democratici che vogliono far credere». Insomma, dobbiamo temere CasaPound non oggi ma quando avranno più potere e consenso. «Sì perché già loro ce lo hanno nel dna e non può essere accettato. Non da noi perché siamo di sinistra, ma da tutti coloro che abbracciano valori istituzionali e di umanità». Al punto che un giorno potrebbero diventare anche antagonisti di Fratelli d’Italia per esempio? «Certo». Se la pensa davvero così allora alla manifestazione di sabato potrebbero presentarsi  in massa anche i militanti di Forza Italia e Fratelli d’Italia. «Sì, non ci sarebbe nessun problema, ma sono loro che non ci verrebbero mai».

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