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Cannabis terapeutica, nelle Marche legge disattesa: accesso limitato e no alle coltivazioni sperimentali

Ad esprimere grande delusione sono  l'associazione Luca Coscioni, i Radicali Marche, Yuopolis Marche e l'associazione DiSanaPianta.

Le linee guida approvate dalla Giunta Regionale delle Marche, diversamente da quello che prevede la legge, limita di molto l’accesso alle cure con i cannabinoidi, sia perché restringe le patologie previste, sia perché delimita i soggetti che possono prescrivere il percorso terapeutico e sia perché non ha previsto la possibilità di attivare delle coltivazioni sperimentali di cannabis ad uso terapeutico, passo fondamentale per garantire terapie e continuità’ di cura.

Ad esprimere grande delusione sono  l'associazione Luca Coscioni, i Radicali Marche, Yuopolis Marche e l'associazione DiSanaPianta. "Purtroppo la delusione è grande - si legge in un comunicato congiunto -  La  legge regionale infatti, prevede la possibilità di attivare anche progetti pilota e coltivazioni sperimentali in collaborazione con lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze e con le Università marchigiane ed i soggetti interessati visto poi che in questo periodo c’è una carenza di disponibilità sul mercato internazionale della cannabis terapeutica e lo stesso stabilimento farmaceutico militare di Firenze ha ancora una produzione insufficiente per coprire il fabbisogno nazionale, tant’è che è’ stato emesso un bando per la fornitura di 100 chili, vinto da un’azienda canadese. Siamo al punto dunque nel quale il sacrosanto diritto alla salute costituzionalmente garantito, nelle Marche è nei fatti ancora negato. Ma perché anche quando la scienza medica indica delle valide soluzioni per la cura di varie patologie i malati non possono accedere a queste cure e devono soffrire inutilmente a causa dell’indifferenza e della inettitudine dei politici e delle istituzioni sanitarie delle Marche? Sarà solo inettitudine e mancanza di consapevolezza?  Le sottoscritte associazioni chiedono alla Regione Marche, con forza, un sussulto di dignità, un atto lungimirante e di coraggio, un filo di compassione e risposte urgenti ai pazienti marchigiani ed al loro diritto alle cure attraverso un pieno accesso alla cannabis terapeutica. Chiediamo inoltre che vengano resi pubblici i dati riguardanti i primi 6 mesi dall’applicazione della legge".

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