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Il Comune replica ad Andrea: «Servono troppi soldi, la strada è vostra e potete chiuderla»

La replica dell'assessore Stefano Foresi ad Andrea Roseto, il disabile che vive lungo la strada del Boranico e che aveva chiesto al Comune la messa in sicurezza della via

«Nessuna promessa, c’è stato un sopralluogo dopo il nubifragio dell’estate scorsa a seguito del quale è stato comunicato al presidente del consorzio privato che non c’erano le condizioni per una partecipazione del Comune». L'assessore alle manutenzioni Stefano Foresi interviene sul caso sollevato da Andrea Roseto e Francesco Rubini sulla messa in sicurezza della strada La Croce – Boranico in zona Varano (GUARDA IL VIDEO). La replica è arrivata a margine dell’ultimo consiglio comunale. Appurato che la strada era stata derubricata nel 1999 da strada “vicinale a uso pubblico” a “uso privato”, Foresi ha fornito la propria versione dei fatti sulla compartecipazione del Comune alle spese di manutenzione. 

«Non ho promesso nulla- ha detto Foresi- quest’estate, dopo il nubifragio, ho fatto un sopralluogo insieme all’architetto Circelli (dirigente dell’ufficio patrimonio) e il presidente del consorzio privato. Quella pioggia aveva peggiorato di molto le situazioni della strada e il sopralluogo serviva proprio a stabilire se c’erano le condizioni per cui il Comune di Ancona potesse riprendere la partecipazione ad un consorzio con i residenti del Boranico. Circelli aveva poi inviato una lettera ufficiale al presidente del consorzio privato comunicandogli che le condizioni della strada erano talmente precarie che il Comune non avrebbe potuto partecipare a un esborso così grande per sistemare la strada». Grande quanto? «Circa 100mila euro, loro avevano parlato di 45mila euro ma per quella strada ne servono molti di più- prosegue Foresi- abbiamo comunicato che non potevamo entrare in un consorzio dove c’era da mettere giù tutti questi soldi». Nella strada erano stati fatti degli sfalci, ma non solo. La via, nonostante le condizioni impraticabili, è tuttora aperta alla circolazione. Ci passano auto e furgoni diretti ad alcune attività commerciali (maneggio e agriturismo), ma anche scout e pellegrini che si recano a piedi a Loreto. «I proprietari sono loro e possono chiuderla» ha concluso Foresi. 


 

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