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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Biogas a Castelbellino, i cittadini ne discutono in assemblea

Ospite della serata, il Dott. Giovanni Vantaggi, dell’ ISDE (Associazione Medici per l’Ambiente) che con grande chiarezza e precisione ha parlato dei possibili rischi per la Salute che certi impianti possono comportare

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

“Grande successo dell’assemblea “Difendiamo il nostro territorio” svoltasi lunedì 30 luglio 2012 a Stazione di Castelbellino, organizzata del Comitato Tutela Salute Ambiente Vallesina.
Sala affollata, presenti cittadini di Castelbellino interessati alla tutela della loro Salute e delle loro proprietà, nonchè delegazioni di cittadini e comitati provenienti da numerosi altri comuni marchigiani che si trovano ad affrontare le stesse problematiche legate all’indiscriminato proliferare di centrali a biomasse/biogas sul nostro territorio.

L’assemblea si è aperta con un ringraziamento ufficiale a Marco Gambini Rossano, che per gravi motivi di salute di propri famigliari si trova costretto a lasciare il ruolo di Presidente del Comitato svolto fin dalla sua fondazione.

Ospite della serata, il Dott. Giovanni Vantaggi, dell’ ISDE (Associazione Medici per l’Ambiente) che con grande chiarezza e precisione ha parlato dei possibili rischi per la Salute che certi impianti possono comportare. In questo modo, i cittadini hanno potuto capire meglio quanto certe rassicurazioni di certi nostri amministratori, come i generici richiami a energia pulita o al “non inquina” siano, di fronte alla realtà dei numeri, dei dati tecnici e dei documenti ufficiali, prive di reale e sostanziale fondamento scientifico e, quindi, di credibilità.

Sono state poi descritte le criticità del procedimento autorizzativo per l’impianto di Castelbellino. Si è evidenziato, ad esempio, il fatto che lo stesso sindaco ha dichiarato in una sua nota che nel verbale della conferenza dei servizi del 13 marzo 2012 si considera conclusa positivamente l’istruttoria quando invece ciò non sarebbe stato vero. O che si considera presente durante tutta la valutazione del progetto in Conferenza dei Servizi del 13 marzo, il parere negativo della Soprintendenza, quando invece questo, a dire del Sindaco, non sarebbe vero e “quasi tutta la Conferenza dei Servizi è stata svolta senza tener conto del parere della Soprintendenza”. Perché il Sindaco non segnala queste dichiarazioni del funzionario verbalizzante a suo dire non corrispondenti al vero nelle sedi competenti, visto che danno un indirizzo sostanziale ai fini dell’esito positivo del procedimento? Perché il sindaco non ha richiesto una nuova conferenza dei servizi, dopo il successivo parere positivo della Soprintendenza, visto che in esso si dice chiaramente che il progetto ha subito delle modifiche?

Il Comune ha valutato se l’importo stabilito per la fideiussione di € 199.377 a garanzia della dismissione e del ripristino del sito (condizione imprescindibile per l’avvio dei lavori) è congruo con i costi effettivi di tali operazioni? Chi è il tecnico che ha dato un parere positivo, per il Comune, sulla congruità di tale importo?

Dopo la descrizione di queste ed altre criticità evidenziate in merito al procedimento specifico dell’impianto di Castelbellino, già esposte in lettere depositate al Responsabile del Procedimento affinché ne rendesse edotti gli enti coinvolti nella Conferenza dei Servizi e nell’iter autorizzativo, e portate a conoscenza dei consiglieri regionali, in qualità di pubblici ufficiali, sono state trattate le problematiche che legano tutti gli impianti proposti in regione ed i relativi iter autorizzativi.

In primis, il fatto che siano stati esclusi dalla VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) con una Legge Regionale (la LR. 3/2012) che il Governo ha impugnato davanti alla Consulta  perchè presenterebbe elementi di anticostituzionalità. Perché la Regione, in attesa della sentenza, non sospende in autotutela le autorizzazioni o, in alternativa, non assoggetta cautelativamente tutti gli impianti a VIA, per evitare che proseguire con la loro costruzione possa comportare un danno ingiusto ai cittadini o alle aziende, in caso di sentenza della Consulta favorevole al Governo?

Perché la Regione ha invece scelto di autorizzare ugualmente gli impianti, evitando addirittura di convocare ARPAM e ASUR in Conferenza dei Servizi? Qual è il momento tecnico in cui si è verificato se questi impianti sono innocui per la Salute, se non si è fatta la VIA e non si sono convocati gli Enti strumentali dedicati che possono fare queste valutazioni? Perché i Sindaci, massime autorità sanitarie sul territorio, non esigono la sospensione delle autorizzazioni viste queste criticità e vista la mancanza di valutazione del possibile impatto sanitario di certi impianti?

Nel dibattito che è seguito alle relazioni della serata, sono intervenuti molti cittadini, sia di Castelbellino sia provenienti da altri comuni marchigiani, preoccupati per la loro Salute ed indignati per i comportamenti tenuti da alcune amministrazioni o da alcuni dirigenti all’interno dei diversi procedimenti autorizzativi.

Ringraziamo tutti i cittadini ed i comitati intervenuti durante il dibattito (fra i quali, Camerata, Loro Piceno, Monsano, Montegranaro, ecc…).Tutte le forti criticità che accomunano i diversi impianti verranno raccolte in una nota di invito/diffida che verrà inviata a tutti i consiglieri regionali (oltrechè ai dirigenti ed agli amministratori interessati) affinché intervengano, anche in qualità di pubblici ufficiali, per quanto di competenza, con azioni che portino all’ annullamento/sospensione in autotutela delle autorizzazioni e segnalazione alle autorità competenti. L’adesione a tale nota, nonché la sua stesura, sarà attuata congiuntamente agli altri comitati che sul territorio si battono contro questi impianti.

Il silenzio della amministrazione comunale di Castelbellino e dei consiglieri regionali eletti nel territorio,  la loro assenza in una serata di confronto così sentito dalla popolazione nel territorio come quello della scorsa assemblea,  sono risultati incomprensibili ed inaccettabili ai numerosi presenti.

Assieme agli altri comitati, tramite l’atto congiunto sopra descritto volto ad evidenziare le criticità di carattere regionale che si aggiungono a quelle già evidenziate nel procedimento specifico, li richiameremo ad una presa di posizione chiara ai fini della adozione, ognuno per le proprie competenze, degli atti necessari alla tutela della Salute e della legalità.”

Per il Comitato per la Tutela della Salute e dell'Ambiente della Vallesina
Il Vicepresidente
Massimo Gianangeli

 

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