Area Metropolitana, summit dei Comuni. Ad Ancona convegno sulle buone prassi
A Palazzo del Popolo il tavolo tecnico plenario dei 39 Comuni partner del Piano di sviluppo dell'Area metropolitana medio Adriatica, presieduto dal rappresentante del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Giacobone
Nuovo passo avanti verso l'area metropolitana. Si è riunito stamane a Palazzo del Popolo il tavolo tecnico plenario dei 39 Comuni partner del Piano di sviluppo dell'Area metropolitana medio Adriatica, presieduto dal rappresentante del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Francesco Giacobone. Una riunione cui hanno preso parte sindaci, assessori, tecnici dei diversi Comuni del territorio, dalla costa fino all'entroterra.
“L'incontro di oggi – ha spiegato in apertura l'assessore referente, Ida Simonella.- ha un duplice obiettivo: il primo è la presentazione di un passo importante che è stato fatto nella progettazione tecnica sull'area metropolitana. Avevamo difatti censito i progetti che riguardano l'area vasta presso tutti i Comuni e ne abbiamo individuato 250, successivamente sono stati selezionati 10 progetti metropolitani che comprendono oltre 100 di quei 250 progetti comunali. Ora siamo un una fase di definizione dei progetti integrati che sono suscettibili di ulteriori selezioni e potranno essere presentati come progetti di area metropolitana, anche per accedere a finanziamenti europei. Il secondo punto: siamo 39 Comuni che aderiscono a questa iniziativa e oggi presentiamo la proposta di adesione di altri 8 comuni dell'area fabrianese, dando atto al Comune di Fabriano di avere fatto un grande lavoro. Possiamo pertanto dire che il partenariato si allarga: in questa area metropolitana vogliono starci altri soggetti”.
“Il compito dello Stato – ha sottolineato da parte sua l'architetto Giacobone- è quello di accompagnare gli organi territoriali al governo del territorio, quindi la funzione del Ministero delle Infrastrutture si articola attraverso i principi di leale collaborazione, nel sostenere e accompagnare i Comuni attraverso la costruzione di principi e di strumenti di coordinamento in materia di pianificazione. L 'obiettivo dello Stato è quello di consolidare un sistema nazionale fatto da configurazioni territoriali: la rete di cui parliamo oggi rappresenta una occasione pilota di assoluto valore nazionale, la costruzione di progetti territoriali condivisi dal basso. Oggi sono i sindaci, i Comuni che stanno costruendo l'impalcatura di questo processo . Se fino a ieri questi Comuni sono andati per conto proprio alla ricerca di finanziamenti a questo punto è il territorio solidale che condivide attraverso le singole agende urbane la capacità di vedersi assegnate risorse nazionali, europee, ma soprattutto opportunità di investimento anche da parte di paesi stranieri che possono venire a investire su questo territorio e su questo sistema logistico ma anche produttivo. Questa prassi - in linea con la spending review- consente di razionalizzare risorse ed evitare sprechi, combattere progetti che sono una mera lista di opere e privilegiare invece interventi strategici che possono non solo portare qualità urbana e recupero urbano ma anche opportunità di lavoro”.
Al termine della riunione Giacobone ha annunciato la realizzazione di un convegno ad Ancona il prossimo anno “per illustrare l'esperienza del territorio di Ancona, come modello da perseguire”.