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Ancona 5 Stelle: “Ostruzionismo? Ecco cosa vogliamo impedire”

I Grilli anconetani spiegano perché utilizzano la tecnica del “filibustering”: sul piatto la convenzione per la costituzione dell'ATA, la norma per la gestione del patrimonio comunale e la fusione tra le fondazioni Stabile e Muse

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

"Filibustering è una parola inglese che negli Stati Uniti rappresenta una "tattica tendente a prolungare una discussione parlamentare, specialmente al Senato, per impedire una votazione. In senso più generale, sistema con cui una minoranza, attraverso interminabili dibattiti, cerca di impedire alla maggioranza di esprimere la propria volontà legislativa, obbligandola, addirittura, per stanchezza o per urgenza di altri affari, ad abbandonare o modificare i provvedimenti in discussione."

Per metterla in pratica è necessario presentare numerosi emendamenti e ordini del giorno collegati alla delibera che si vuole contrastare, oltre ad un discreto numero di Consiglieri disposti ad intervenire nella discussione su ogni emendamento, ciascuno utilizzando al massimo i minuti a disposizione.

Nel Comune di Ancona, di fronte a proposte della maggioranza ritenute palesemente contrarie a principi di buon governo, ci siamo accordati con gli altri Consiglieri di opposizione per applicare questa tattica ostruzionistica.

Già lo avevamo fatto (ma eravamo solo in tre) nel 2010 quando solo alle 4 del mattino la maggioranza Pd-Idv riuscì ad approvare la delibera per rilasciare una fidejussione milionaria a favore del Consorzio Ancona per lo Sport, società indebitata fino al collo con centinaia di migliaia di euro di utenze non pagate (chi di voi metterebbe la propria firma a garanzia di una società in quella situazione?).

Ora invece, di fronte ad altri tentativi di forzature da parte della stessa maggioranza, l'opposizione è compatta e siamo una dozzina a tentare di bloccare delibere ritenute inique e contro gli interessi dei cittadini.
Visto il numero di Consiglieri coinvolti, la discussione per ogni emendamento impiega mezz'ora di tempo e ci sono decine e decine di emendamenti presentati che di fatto rendono necessarie più sedute consiliari per portare a termine le votazioni.
E' accaduto così che il primo Consiglio di settembre si è concluso alle 5 del mattino, senza che l'atto sia stato votato, quando un Consigliere di maggioranza se ne è andato facendo mancare il numero legale. L'ultimo Consiglio, invece, si è concluso alle ore 20, quando il Presidente del Consiglio ha preso atto che c'erano 40 emendamenti da discutere, che avrebbero significato altre 20 ore di dibattito.

Quali sono queste delibere che stiamo cercando di bloccare a tutti i costi? Sostanzialmente sono tre e per ciascuna abbiamo posto le condizioni per cessare l'ostruzionismo.

La prima riguarda lo schema di convenzione per la costituzione dell'ATA, che la Regione Marche ci chiede di approvare, che contiene elementi di dubbia legittimità e costituzionalità in quanto volta ad espropriare i Comuni dei loro diritti previsti dal Testo Unico Autonomie Locali (TUEL) in tema di rifiuti.
Tutto il Consiglio ha convenuto sull'anomalia del testo della convenzione, ma visto che la Regione non vuole ricominciare l'iter perchè ritiene di non poter perdere tempo, vuole costringerci a firmarla così com'è, minacciando il commissariamento tramite una diffida che ha già inviato.
La nostra proposta per cessare l'ostruzionismo è la modifica del solo comma di un articolo che contiene elementi incostituzionali, perchè siamo certi che è nostro pieno diritto non sottostare al diktat della Giunta regionale, evitando di compromettere la nostra autonomia nella scelta di come gestire i nostri rifiuti per i prossimi anni.

Un'altra questione è la norma per la gestione del patrimonio comunale, dove la Giunta vorrebbe avere carta bianca per poter continuare a dare in concessione i beni anche a chi non paga i canoni concordati. Lo scorso anno era stato approvato un regolamento per dilazionare il 75% del debito a chi avesse pagato subito il 25% dell'arretrato, ma evidentemente alla Giunta non è bastato per accontentare gli amici degli amici che non vogliono pagare mai.
Per cessare l'ostruzionismo, siamo tuttora disponibili a rivedere il regolamento, anche andando incontro alle esigenze di alcune categorie di associazioni utili per il sociale, purchè vengano stabiliti criteri trasparenti ed uguali per tutti.

L'ultimo argomento è la fusione tra le fondazioni Stabile e Muse, che la maggioranza insiste a sostenere come richiesta dalla Corte dei Conti.
Come più volte detto e come confermato dal Collegio dei Revisori del Comune, la Corte dei Conti ha solo dichiarato che con un patrimonio netto negativo di 2,5 milioni di euro la Fondazione del Teatro Stabile delle Marche non può funzionare (e difatti perde centinaia di migliaia di euro all'anno) e che vanno presi provvedimenti in tal senso.
La fusione con la Fondazione Muse e i numeri presentati dal Sindaco per la nuova fondazione unica, fanno sorgere mille dubbi sul futuro dei due Enti e sembrano in alcuni casi anche non rispondenti alla realtà ed ai bilanci presentati.
La nostra richiesta per cessare l'ostruzionismo è di far pagare il buco milionario ai responsabili (e non ai cittadini con l'aumento dell'IMU) e rimandare ogni progetto di fusione a quando verrà presentato un piano industriale credibile e coinvolgendo gli addetti ai lavori che in questo momento stanno invece condividendo i nostri dubbi, anche con dichiarazioni a mezzo stampa.

Anzichè venire incontro alle nostre richieste, che comprendono anche le dimissioni di almeno 21 Consiglieri per sciogliere il Consiglio comunale subito dopo aver approvato il bilancio (tra l'altro deciso anche dal direttivo del Pd nei mesi scorsi), il Sindaco, che non vuol mollare pur non avendo più i numeri, ha fatto convocare un Consiglio comunale ad oltranza, per 7 giorni su 8, per dare una prova di forza ed approvare questi atti entro il 20 ottobre, ultimo giorno utile per approvare il riequilibrio di bilancio ed evitare il commissariamento del Comune.
Per inciso, il riequilibrio di bilancio è stato più volte bocciato dai Revisori, che hanno raccomandato di non aumentare solo i tributi, ma tagliare anche i costi. Ora siamo all'ultima versione (che ha parere positivo dei Revisori) che prevede un aumento dell'IMU anche sulla prima casa e costerà mediamente 200 euro a cittadino.
Noi ci saremo a dare battaglia per mandarli tutti a casa!"

Ancona 5 Stelle
 

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