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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Oli vegetali esausti, al via il nuovo servizio di raccolta differenziata

Attivato in questi giorni il nuovo sistema di raccolta differenziata degli oli vegetali esausti con il posizionamento sul territorio comunale di dieci contenitori Olivia

Il Comune di Ancona e AnconAmbiente, in collaborazione con la ditta Adriatica Oli, hanno attivato in questi giorni il nuovo sistema di raccolta differenziata degli oli vegetali esausti con il posizionamento sul territorio comunale di dieci contenitori Olivia.

I contenitori a disposizione dei cittadini sono situati in:

  1. Via Podgora, n. 21F
  2. Via Trieste, n.2
  3. Piazzale Loreto, n. 17
  4. Piazza D'Armi, n. 17
  5. Via Montagnola, n. 66
  6. Piazzale Loreto, centro piazzale
  7. Via Tronto, n. 4C
  8. Via Tamburini, n. 5
  9. Via Sparapani, n. 263
  10. Via Brecce Bianche, n. 72

I cittadini potranno usufruire h24 dei contenitori stradali, oltre agli oli delle fritture, anche gli oli residui dalla conservazione degli alimenti, quindi dalle scatolette di tonno, di carciofi e dai sottoli in genere. Un progetto importante se si pensa che lo scorretto smaltimento dell’olio da cucina è responsabile di ingenti danni ambientali. In particolare è altamente inquinante per gli ecosistemi naturali: quattro kg di olio vegetale versati in mare inquinano una superficie d'acqua estesa come un campo da calcio. Lo smaltimento dell'olio esausto attraverso la rete fognaria ha effetti negativi anche economici per il Comune e, indirettamente, per i cittadini: ogni chilogrammo di olio che arriva al depuratore comporta un costo di manutenzione pari a 50 centesimi. A livello domestico invece questo rifiuto, se versato nei lavandini, ne intasa le tubature provocando disagi e obbligando all’uso di acidi corrosivi e molto inquinanti. Solo se conferito nelle postazioni stradali Olivia può essere avviato al recupero e trasformato, in linea con i principi della economia circular economy, in inchiostri, distaccanti per edilizia, nuova energia e biodiesel. Non va trascurato che il biodiesel, tra i biocarburanti, presenta emissioni di CO2 molto basse: gli oli vegetali esausti, previa lavorazione, diventano quindi una valida alternativa al diesel prodotto dal petrolio, fonte esauribile e comunque sempre inquinante. Si noti che ogni tonnellata di biodiesel prodotto da oli vegetali esausti evita l’immissione in atmosfera di 3,13 tonnellata di CO2 equivalente (fonte: Conoe, Consorzio Nazionale di Raccolta e Trattamento di Oli e Grassi vegetali e animali esausti).

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