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Ecosistema Urbano: Ancona è virtuosa (ma non sulla mobilità alternativa)

Pesaro e Ancona si piazzano rispettivamente al 11° e al 12° posto, seguite da Macerata in 13° posizione, mentre a metà classifica, in 56° posizione, troviamo Ascoli Piceno, sul totale dei 104 capoluoghi italiani

Pesaro e Ancona si piazzano rispettivamente al 11° e al 12° posto, seguite da Macerata in 13° posizione mentre a metà classifica, in 56° posizione, troviamo Ascoli Piceno, sul totale dei 104 capoluoghi italiani.
È questo il risultato di Ecosistema Urbano, il rapporto di Legambiente, Ambiente Italia e Sole24Ore, che è stato presentato questa mattina a Torino per valutare la qualità delle politiche ambientali messe in campo dagli amministratori pubblici nei capoluoghi di Provincia, valutandone così, per ciascuna, la vivibilità ambientale.
Pesaro, Ancona, Macerata e Ascoli Piceno, i quattro capoluoghi marchigiani coinvolti nello studio, risultano mediamente virtuosi dal confronto con le altre città italiane. Il quadro, però, che Ecosistema urbano traccia, nel compimento del suo ventunesimo anno, è quello di un’Italia in stallo che non riesce a immaginare il cambiamento necessario.

Pesaro ha compiuto un importante balzo in avanti nella raccolta differenziata portando il capoluogo al 18° posto nella classifica nazionale. Il passo successivo per la città dovrà essere una significativa riduzione della produzione di rifiuti solidi urbani.
Il rapporto evidenzia come il capoluogo pesarese deve fare i conti con un elevatissimo tasso di motocicli circolanti e l'elevato tasso di incidentalità stradale, indicatori per i quali si colloca tra gli ultimi in Italia. Dall’altro lato, però, in questi anni sono state portate avanti buone politiche in tema di mobilità alternativa e la città vanta 17 metri eq./abitante di piste ciclabili e un'area pedonale di 0,56 mq/ab. Peggiore la situazione ad Ancona, che si classifica al 74° posto, la peggiore tra le quattro, con solo 1,53 metri eq/ab e un'area pedonale di 0,18 mq/ab.
Buona la posizione raggiunta da Pesaro nel settore delle energie rinnovabili, collocandosi infatti al 5° posto nella classifica nazionale con 27,16 kW/1000ab., mentre Ancona raggiunge la 50° posizione con 2,22 kW/1000ab.
Non ancora soddisfacente, ma comunque migliore rispetto alle altre due province marchigiane è la situazione relativa alla depurazione, ben il 90% della popolazione anconetana viene servita dal depuratore (53° posto) mentre a Pesaro l'84% (67° posto).
Pesaro ed Ancona, nuovamente vicine nella classifica nazionale, nelle percentuali relative ai consumi idrici, si classificano rispettivamente al 36° e 37° posto.

Per quanto riguarda Ascoli Piceno e Macerata, lo studio di Legambiente mostra una buona situazione per i due piccoli capoluoghi. Macerata, in particolare, si caratterizza per una bassa dispersione nella rete idrica e per basse concentrazioni di ozono, valori che in quest'ultima classifica permettono alla città di posizionarsi al 1° posto (0%).
Buone le posizioni raggiunte da Macerata e Ascoli Piceno, anche nel settore delle politiche energetiche adottate, che le posizionano rispettivamente all' 8° e al 4° per il solare fotovoltaico. Entrambe le città, però, presentano problemi di depurazione: solo il 63% della popolazione ad Ascoli Piceno viene servita dal depuratore e a Macerata il 76%.
Negativi anche i dati relativi all'offerta ciclabile e all'estensione delle isole pedonali in entrambe le città: per il primo dato, Ascoli Piceno si colloca in 67° posizione (2,21 metri eq/ab) e poco distante, alla 71° posizione, troviamo Macerata (1,74 metri eq/ab), mentre migliore è la posizione, nella classifica nazionale, raggiunta da Ascoli Piceno per quanto riguarda l'estensione delle isole pedonali, 23° posto, distanziandosi di molto da Macerata, al 55°posto.
Il dato, però, che colloca Ascoli Piceno, come la peggiore tra le provincie marchigiane, è quello della raccolta differenziata (42,4%), collocandosi al 53° posto della classifica nazionale.
Non disponibili i dati relativi all'inquinamento atmosferico, in quanto troppo parziali sono i dati sulle polveri sottili pervenuti.

“Amministrazioni, cittadini e associazioni possono lavorare insieme per costruire città migliori e più desiderabili – commentano Luigino Quarchioni e Francesca Pulcini, rispettivamente presidente e vice presidente di Legambiente Marche -. Il cambiamento dei nostri centri urbani è la grande sfida che ci aspetta nei prossimi anni; un cambiamento fatto di mobilità pubblica, piste ciclabili, raccolta differenziata spinta, edifici efficienti senza consumo di suolo. Molto dipenderà dalla collaborazione tra istituzioni e cittadini, insieme ideatori e protagonisti di questo processo. Pensare e realizzare città più moderne non è un sogno. A tutte le istituzioni, Regione, Province e Comuni, chiediamo di avere più coraggio e di puntare su politiche ambientali avanzate – concludono Quarchioni e Pulcini – poiché soprattutto in questo momento di crisi, le politiche ambientali possono essere la bussola per orientare processi sani di innovazione e ammodernamento, elementi strategici per uscire dalla crisi”.

ECOSISTEMA URBANO: LA TABELLA DEI CAPOLUOGHI DELLE MARCHE

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