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Gli studenti a difesa della Dichiarazione dei Diritti Umani, che compie 75 anni

Oltre 300 alunni provenienti da istituti di tutte le Marche a Villarey per celebrare la firma del 1948, nell’iniziativa organizzata dal Consiglio Regionale, in collaborazione con l’Univpm e l’Istituto diplomatico internazionale (Idi)

ANCONA – Una giornata di riflessione che ha aperto un dialogo tra istituzioni e giovani, con oltre 300 studenti provenienti da istituti scolastici di tutte le province. E’ l’obiettivo raggiunto dalla celebrazione del 75° anniversario della Dichiarazione Universale dei diritti umani, organizzata dal Consiglio regionale, in collaborazione con l’Univpm e l’Istituto diplomatico internazionale (Idi). «Questa carta – ha premesso il Presidente Dino Latini, aprendo l’iniziativa ospitata alla Facoltà di Economia a Villarey – è uno strumento pedagogico di inestimabile valore, fornisce un quadro essenziale dei diritti fondamentali, il diritto alla vita, alla libertà, alla sicurezza personale. Tutte cose per noi normali, quasi una pre-condizione, ma così non lo è in tante parti del mondo. La nostra responsabilità è quella di costruire attraverso i suoi principi una società più equa, più inclusiva, senza discriminazioni».

Latini ha proseguito rivolgendo un pensiero ai familiari dell’attivista iraniana Narges Mohammadi, che hanno ritirato per suo conto ad ad Oslo il Nobel per la Pace: «Sono arrivato qui con l’immagine di questa famiglia, dedita a mettere in pratica i valori della Dichiarazione e disposta a pagarne le conseguenze, un esempio forte di testimonianza». Dal Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli l’invito alle istituzioni a realizzare insieme progetti nelle scuole «per attualizzare queste conquiste e tradurle in modo pragmatico nella quotidianità, altrimenti le giovani generazioni rischiano di sottovalutarle, dandole per scontate e per acquisite». Il filo rosso che ha legato tutti gli interventi è stato quello della responsabilità individuale nel difendere i 30 articoli ratificati dalle Nazioni Unite il 10 dicembre del 1948, «diritti inalienabili, irrinunciabili, non negoziabili», li ha definiti il sindaco di Ancona Daniele Silvetti, mentre Donatella D’Amico, Direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, ha richiamato l’articolo 26 “il diritto all’istruzione, gratuita e obbligatoria”.

Diritti come presupposto di pace, come quella che costruisce tra i due mari l’Iniziativa Adriatico Ionica, ricordata dall’ambasciatore Fabio Pigliapoco, capo del Segretariato permanente Iai, e quella degli insegnamenti di Jaques Maritain, citato dal Presidente dell’Istituto diplomatico internazionale Paolo Giordani. Protagonisti anche gli studenti, con paralleli ai temi dell’emarginazione, dei diritti di genere, dell’universalità, fino al paragone provocatorio finale di una studentessa, «chi trasgredisce la Dichiarazione Universale è come un imbucato a una festa che nessuno ha invitato». Nel corso della celebrazione, moderata da Umberto Trenta, referente per la Macroregione Adriatico Ionica della Regione Marche, sono stati consegnati ai rappresentanti istituzionali il premio “Messaggero di pace” dell’Idi e a tutti gli studenti una copia della Dichiarazione.

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