Il capolavoro di Eduardo sul palco di Osimo: in scena "Natale in casa Cupiello"
OSIMO- Il teatro di Eduardo De Filippo torna a Osimo. Alla “Nuova Fenice” l’Associazione Culturale Eureka porta sul palco “Natale in casa Cupiello”, per la regia di Massimo Russo. Lo spettacolo andrà in scena dal 25 al 28 gennaio (ore 21) e dal 2 al 4 febbraio (domenica ore 17).
Natale in casa Cupiello nasce nel 1931 come atto unico in cui si racconta di un pranzo natalizio turbato dal dramma della gelosia. Tale racconto fu realmente riportato a Eduardo, che provvide a cambiare i nomi nella scrittura del testo. Nel giro di appena un anno è già un dramma famoso, ma Eduardo De Filippo volle far conoscere meglio i suoi personaggi e, anziché allungare la storia, la fece cominciare due giorni prima aggiungendo un atto, che diventò il primo, nel quale si racconta, in forma di riuscitissima farsa familiare, il risveglio di Luca nella fredda mattina del ventitré dicembre. Dopo due anni Eduardo aggiunse la terza parte conclusiva scrivendo il terzo ed ultimo atto contro il parere di Peppino che lo riteneva inutile perchè troppo scontato. A questo punto Natale in casa Cupiello ebbe finalmente la forma che tutti conosciamo e che portò Eduardo stesso a definirlo «un parto trigemino con una gravidanza durata quattro anni».
Alcuni personaggi sono, per così dire, mutuati dalla tradizione del teatro “scarpettiano” e riproposti in qualche altra sua commedia: Nennillo è il “Pulcinella”, il furbo mariuolo, Pasqualino rappresenta lo stilema del “parente serpente”, la figlia Ninuccia, irruenta e ribelle, ci suggerisce un accostamento con la Stella di “Non ti pago” , il dottore è già presente nella comicissima “Ditegli sempre di sì” del 1927; per non parlare di mariti gelosi, portieri e vicini di casa. Le figure che appaiono nuove, frutto di un’inventiva particolare, sono Luca e Concetta Cupiello.
«Ciò che più colpisce, nel teatro di Eduardo, è la capacità di rendere “vero” il dialogo, di saper rappresentare storie che ancora oggi, dopo quasi ottant’anni, trovano riscontro nel nostro modo di vivere e di relazionarci- spiega Russo- nel testo di “Natale in casa Cupiello” tutto è perfettamente e puntualmente descritto: è un testo dalle mille didascalie. E allora se l’ormai indimenticabile frase “Te piace ‘o Presebbio?” è diventata il simbolo di quest’opera, la didascalia di chiusura del terzo atto ne è la più vera illustratrice: “…Luca disperde lo sguardo lontano, come per inseguire una visione incantevole: un Presepe grande come il mondo, sul quale scorge il brulichio festoso di uomini veri, ma piccoli, piccoli, che si dànno un da fare incredibile per giungere in fretta alla capanna, dove un vero asinello e una vera mucca, piccoli anch’essi come gli uomini, stanno riscaldando con i loro fiati un Gesù Bambino grande grande che palpita e piange, come piangerebbe un qualunque neonato piccolo piccolo…” ».
Prenotazioni, solo whatsapp: Daniela (350-0577305).