Humanae naturae, le nature umane di Francesco Lozzi e Tiziana Torcoletti
Inaugurazione sabato 18 aprile ore 18.00 della mostra di fotografia e scultura di Francesco Lozzi e Tiziana Torcoletti
dal 18 aprile al 3 maggio 2015 dalle 17.30 alle 19.30 tutti i giorni escluso il lunedì
Galleria Puccini - via Bernabei, 39 Ancona
"Intese come il luogo delle esperienze e del sentire, del pensiero e dell'agire umano ma anche del suo stretto rapporto con quello che lo circonda e lo riguarda come misura di tutte le cose, di quelle "che sono in quanto sono e di quelle che non sono in quanto non sono"; la possibilità cioè di consacrare la propria anima universale all'immortalità attraverso la conoscenza e il pensiero rivolgendo il proprio sguardo su se stessi, cercando di svelare e comprendere il senso della propria esiste
Testo critico sculture Lozzi :
Le sculture e i quadri scultura di Lozzi sono alla ricerca di un significato senza la pretesa di doverlo definire, una ricerca continua di una dinamica corporea e una nuova prospettafisica, quella di una nostalgia assoluta del Silenzio, nel quale perdersi e ritrovarsi in un'alternanza di segni, simboli e immagini interiori soggette solo alla mutevolezza dello Spirito umano. L'energia che scaturisce si trasforma in un vortice continuo che muovendosi nello spazio, diventa sfuggente e impetuoso, la sua voce cede ai nostri silenzi, la materia diventa fluida e ardente tracciando parabole nervose e graffianti per poi placarsi alla ricerca di una sistemazione definitiva. Come il cuore bruciante di un'Anima incantata, libera la forza Creatrice che muove e esiste e tesse la trama di continui palpitanti segni, dove la realtà diventa un'inafferrabile universo totalmente libero da regole e imposizioni.
L'animarsi delle superfici e delle linee crea delle palpitazioni corporee, i materiali si combinano, si rivelano come in un'antica danza, la luce seduce la forma con la sua drammatica interpretazione. Lo spettatore è chiamato ad affidarsi completamente alle forze primordiali crude e grezze del Sentire, spinto solo dal sentimento di ricerca della Sostanza delle cose, di vuoti da colmare, di percorsi da tracciare cercando quell'armonia perduta tra la concretezza della materia e l'effimera vibrazione della forma, lasciando spazio alla contemplazione segreta delle proprie esperienze come un profumo dolce, nelle solitudini piu' profonde.
Testo critico fotografia Torcoletti :
Come davanti ad un grande specchio in bianco e nero, con la fotografia di Tiziana Torcoletti, ci immergiamo tra le forme di corpi che fanno da guida alle nostre fatiche quotidiane nella ricerca della nostra origine.
Ci identifichiamo, ci riconosciamo in esse come natura umana negli spazi occupati come se fossero luoghi fragili ed intimi che proteggono la nostra anima.
E' un ascensore verticale il corpo e l'anima, la mano che prende e la mano che dà. Ed esse scendono e salgono modellando l'autentica natura dell'uomo, annullandone la gravità, catturando le immagini dell' infinità, al di là del pensiero.
E mentre la schiena ignuda muove il desiderio di accarezzarla, la mano si configura come il segno della massima dignità del corpo umano, con la possibilità di aprirsi e di abbandonarsi alle proprie inimmaginabili potenzialità fisiche per entrare in contatto con l'anima immortale.
L' illusione di esistere come qualcosa di separato dalla natura viene annullata da questo "specchio" in bianco e nero. Così ci si chiede se l'anima distaccata dal corpo è in grado di contemplare le sue caratteristiche naturali di eternità e di unicità.