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"La TV ha fallito": parla il giornalista Giovanni Minoli

Rimasto nella storia del gionrnalismo e della produzione televisiva per il suo programma "Mixer". Ieri sera è intervenuto al Festival del Giornalismo d'Inchiesta e ha parlato di televisione, tra passato e presente

Ieri sera, presso il Teatro "La Fenice" di Osimo, si è chiusa la seconda settimana del festival del Giornalismo d'Inchiesta, evento organizzato dai ragazzi dello "JuTer Club" e del "Circolo +46 Dino Latini". Gli anconetani hanno incontrato Giovanni Minoli, che non era programmato fin dall'inizio, ma che ha dato ulteriore lustro ad un Festival già ricco di protagonisti e di cultura. L'incontro è stato moderato da Paolo Festuccia, Capo Redattore de "La Stampa".

La serata è partita con un video, che ha raccontato in maniera molto divertente e frizzante la carriera e la vita professionale di Minoli, attraversando le tappe più importanti del suo cursus di giornalista e autore di programmi televisivi. Minoli è certamente ricordato dall'opinione pubblica per un programma che è stato molto seguito e amato dai telespettatori: Mixer. Un programma famoso per i faccia a faccia che Minoli è riuscito ad avere con le più grandi personalità della politica, che venivano messe a nudo in un'intervista fatta di domande rapide e che esigevano risposte altrettanto rapide e chiare. Un programma che è stato elemento di rottura nel mondo della televisione perché, come ha detto Minoli, "è riuscito ad integrare il telecomando dello spettatore perchè era il programma che cambiava prima lo spettatore cambiasse canale da casa".

Minoli, tra le tante personalità, ha intervistato uomini e donne come Almirante, Berlusconi, Berlinguer, D'Alema, Veltroni, Craxi, Raffaella Carrà, Fanfani, Gheddafi e Marguerite Yourcenar. Durante la serata è stato anche proiettato un secondo video, che ha testimoniato e raccontato queste interessanti interviste, ricordandoci come in tv, oggi,  non esistano più questo tipo di confronti tra giornalisti e uomini della politica.

Proprio a riguardo, Minoli ha espresso la sua disapprovazione per la tv commerciale dei nostri giorni, non tanto per il contenuto che propone perchè una tv commerciale è giusto che proponga un prodotto commerciale. La vera critica l'ha riservata alla Rai, che invece di fare servizio pubblico e garantire un prodotto, magari per meno persone, ma di qualità, ha inseguito le impronte delle tv private e si è rovinata. Insomma la televisione pubblica ha fallito perché, invece di contrastare i prodotti commerciali dei privati con un'alternativa, si è adeguata ed è stata sconfitta. La prova di tutto ciò è il fatto che oggi, la televisione è diventata controproducente per i politici, che vanno nelle trasmissioni e fanno le "marionette per i conduttori che li invitano" e, mentre loro credono di guadagnare voti, non capiscono che l'unico modo per perderli oggi è proprio comparire nelle tribune elettorali televisive.

Minoli attualmente sta riscuotendo grande successo come autore del programma Rai "La Storia siamo noi", per il quale ha ricevuto moltissimi premi e anche riconoscimenti a livello internazionale. Ieri sera, proprio dal palco del teatro di Osimo, ha annunciato un'idea televisiva per cui ha già depositato i diritti alla Siae: un "nuovo Mixer" in cui i politici non ci saranno personalmente, ma dove si incroceranno, nella storia politica, le loro dichiarazioni in corrispondenza con i fatti. Chissà che non sia anche il modo per la nascita di nuovi "Giovanni Minoli".




 

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