Fattori, Ebreo, Pery, Meo: al Miami di Monsano rivive il Remember Jamaè
Fabrizio Fattori, Ebreo, Pery, Meo. Vi ricordano qualcosa questi nomi? Sì, sono proprio loro: le icone della musica afro. Le anime dello storico Jamaè di Monteroberto, l’ex (ma vivissimo nella memoria) tempio della musica afro. Solo pronunciare questi nomi, la storica Piramide della musica afro, vengono alla mente quelle infinite serate al Jamaè. Unico vero locale capace di richiamare migliaia di giovani ogni sabato notte tutti accomunati da un’unica fede: la musica afro.
Sabato 18 ottobre tutte quelle emozioni le si potranno rivivere. Dove? Al Miami di Monsano. Il grande e unico remember ufficiale del Jamaè andrà in scena per una sola indimenticabile notte. E non abbiamo ancora detto tutto, perché oltre a Fattori, Pery, Meo ed Ebreo saliranno in consolle anche altri due big: i djs Yano e Corrado, due colonne portanti della musica afro in Italia.
Per chi non li conoscesse, proviamo a riassumere le lunghissime e stellari carriere dei 6 djs che infiammeranno la pista.
Fabrizio Fattori, classe 1959, nel 1976 era già al Papillon Club a far girare i primi dischi. Inizia a girovagare per l’Italia e all’estero e ad esibirsi nei locali più celebri E Il successo in campo discografico lo raggiunge nel 1986 con il brano Bara Hum Ba, tratto dall’album Appunti D’africa che nel giro di poco tempo scala sia le classifiche italiane che internazionali, imponendosi come espressione di un nuovo ritmo che affonda le sue radici nella tradizione ethno. Il resto è storia: icona del Jamaè e oggi del Mamamia di Senigallia. Se la musica afro ha un volto, quel volto è il suo.
Ebreo nasce come dj nel 1977 influenzato fortemente dalla Baia degli Angeli. A cavallo fra il ’79 e l’’80 il suo stile si sposta definitivamente sul funky brazil e comincia a girare i migliori locali d’Italia e d’Europa. Negli anni Novanta fonda anche un gruppo suo, in cui veste i panni del percussionista, producendo ben otto dischi tutti di grandissimo successo. Anche lui fu “catturato” dal Jamaè di Monteroberto e contribuì a renderlo grande. Indimenticabili i suoi dischi di fine serata, all’alba, vere e proprie sigle di arrivederci.
Meo, all’anagrafe Daniele Mei, comincia a mixare nel 1977 a Bologna. A 15 anni va alla Baia degli Angeli e ne viene rapito, qualche anno dopo contribuisce alla nascita dello storico club Chicago e la discoteca in poco tempo richiama persone da tutta Italia. Nel 1983 Meo fa il suo primo ingresso alla Mecca e nel 1985 arriva il suo primo disco intitolato Fine corsa. Ma quello era solo l’inizio della sua ascesa. Acclamato dalle folle di tutta Italia e non solo, sono ancora vive nella memoria le sue “aperture”, ovvero i primi dischi della serata capaci di scaldare l’ambiente come nessun’altro.
Pery nasce musicalmente nel 1979 alla discoteca New York di Rimini e nel 1980 ha già l'opportunità di diventare il dj resident. In pochissimo tempo riesce a lasciare un'impronta importante. Nel 1981 apre ed imposta musicalmente il Melody Mecca di Rimini. Nella sua carriera riceve numerosi consensi che lo portano nella stagione 1983-84 ad esser riconosciuto e premiato come dj rivelazione in Italia. Dalla consolle riesce a trasmettere quello che, spesso, non gli riesce a parole. Dal 1999 entra al Jamaè e manda in delirio il pubblico. I suoi ritmi si riconoscono anche da mille chilometri di distanza.
Dj, produttore e performer, Corrado è una vera e propria icona della scena alternativa italiana ed europea dagli anni Ottanta. Nella sua carriera ha suonato nei locali storici della penisola come St. Louis di Trento, Zanzibar, Dylan, Stargate, Spleen, Cotton, Mecca e Cosmic, per non parlare delle tantissime serate all'estero come al celebre Amnesia di Ibiza, ma anche in Germania e Stati Uniti. Corrado ha partecipato a tutti gli eventi di maggior rilievo nel panorama della musica afro e il suo eclettico stile musicale, un misto fra ritmi tribali, voci etniche e percussioni, l'ha consacrato vera star del panorama afro.
Yano iniziò la carriera a metà degli anni 70, ma abbandonò suo malgrado la scena delle discoteche e delle radio per poter dare il massimo nell’altra sua passione, il calcio. Fu convocato a Coverciano per la nazionale juniores, insieme anche ad un certo Franco Baresi. Un incidente, però, lo riportò sulle consolle di tutta Italia. Nella stagione 86-87 divenne dj resident, alla discoteca MACH 2 ma poco dopo fu chiamato a dirigere la consolle dell’allora mitico Nord Est di Caldogno (paese di Roby Baggio, compagno di Yano nelle giovanili del Lanerossi Vicenza). Yano iniziò a cimentarsi nell’organizzare gli eventi, i cosiddetti Afroraduni ancor oggi i più seguiti d’Europa. Centinaia di brani e dischi pubblicati. Tutti rigorosamente afro old style.
Insomma, 6 djs tra i più importanti e influenti d’Italia. Non di certo dei ragazzini alle prime esperienze, bensì dei mostri sacri che hanno cavalcato l’onda intorno agli anni Ottanta arrivando fino ai giorni nostri senza mai cadere. 7 djs che hanno fatto della musica afro la loro ragione di vita e i migliaia di fans che arriveranno al Miami lo sanno bene.
Oltre a loro, nell'ambiente rock dj Roberto e Jerry Brigante.
Per permettere ai fans del Jamaè di rivivere le stesse emozioni di quegli anni, l’ingresso sarà vietato ai minori di 25 anni.