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«Fiera di aprire il festival del Piano», intervista a Noa: la cantante impegnata politicamente

A sole 24 ore dal concerto di apertura del Primo Piano Festival la cantante israeliana Noa racconta la sua voglia di cantare di fronte ad un pubblico eterogeneo e multietnico

Noa, artista israeliana di origini yemenite, ha svelato ad Ancona Today un po' del suo mondo fatto di musica, d'impegno sociale e di viaggi. Domenica aprirà il Primo Piano Festival con un concerto in Piazza Ugo Bassi che si prospetta ricco di emozioni. Sarà il primo di una lunga serie di eventi volti a valorizzare e riscoprire una delle zone più multietniche ed eterogenee della città di Ancona.

Domenica ti esibirai ad Ancona e, in particolare, nel quartiere del Piano. Spesso non è così facile vivere pacificamente in zone e quartieri dove convivono tante persone di nazionalità differenti. Secondo te, la musica può essere "una medicina" per migliorare le cose e avvicinare visioni e prospettive apparentemente inconciliabili?

Noa: La musica può aiutare, certo, ma non è una pozione magica. La musica può aprire i cuori e le menti e permettere alle persone di prendere il loro destino nelle proprie mani, permette di vedere l’umanità altrui e abbracciare la compassione e la solidarietà. Per questo motivo mi esibisco domenica ad Ancona e sono davvero fiera di aprire questo festival. Inoltre credo che soltanto lavorando tutti insieme e facendo cooperare tutte le diverse parti della società (a cominciare da quella artistica, politica, finanziaria, sociale, ma anche in casa, nelle vie delle città, in ufficio, a scuola ecc.) il cambiamento arriverà davvero. È una questione di responsabilità personale e collettiva. Soltando miscelando questi due elementi si può creare qualcosa di costruttivo per la città e per i cittadini che la abitano. 

Cosa ne pensi dell'Italia? Che cosa ti piace o non piace del nostro paese?

Noa: Ho avuto il privilegio di visitare più volte il vostro Paese e vedo solo la bellezza intorno a me. Io adoro l’Italia e mi piace tornarci ogni volta. Qualche volta penso che vorrei essere una turista nel mio paese, così da poter vedere solo il lato positivo del luogo dove sono nata.

Sei mai stata ad Ancona o hai mai visitato le Marche?

No, non sono mai stata nelle Marche ma so che nella città di Ancona convivono molte comunità diverse e ci sono tante persone immigrate. Amo l’idea di tenere un concerto in questo luogo così multietnico ed eterogeneo. Spero di regalare ai miei spettatori emozioni vere e significative.

Parliamo di musica: quali sono i tuoi prossimi progetti?

Noa: sto lavorando a due nuovi progetti, uno è collegato alla musica lirica e all’improvvisazione jazz, mentre l'altro è collegato a un nuovo approccio verso le composizioni classiche. Questo è il momento per i musicisti di reinventare se stessi ed essere il più creativi e spontanei possibile, anche perché il mondo sta cambiando rapidamente e ferocemente e se vogliamo tenere il passo con i tempi dobbiamo realizzare sempre cose originali ed uniche.

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