rotate-mobile
Economia

Trasporto pubblico, altri tagli: nelle Marche non rischiano solo i treni

Il decreto Monti contiene tagli inaspettati per il settore del trasporto pubblico locale, come spiega l'assessore Luigi Viventi: "Inevitabili alcune riduzioni"

“Credo sia necessario fare chiarezza sulle cifre che il decreto legge del governo Monti introduce in materia di trasporto pubblico locale e soprattutto sulla situazione in cui si troveranno le Marche una volta che i procedimenti stabiliti produrranno i loro effetti sul bilancio della Regione” Così l’assessore regionale Luigi Viventi, che spiega:

“In primo luogo, a livello nazionale, a fronte dello stanziamento statale per l’anno 2011 che ammontava a 1.9 miliardi di euro, in base al decreto legge depositato alla Camera sono disponibili per il 2012 somme per 1.2 miliardi di euro, a fronte di un impegno assunto dal presidente Monti con il presidente della Conferenza delle Regioni Errani di stanziare 1.6 miliardi.
Tradotto in fondi di disponibilità per il bilancio regionale, ciò significa che questi passano dai 42 milioni e mezzo dell’anno in corso a 28 milioni e non più a 36 come da impegni presi dal governo con Errani.

Purtroppo, inoltre, il decreto Monti contiene una novità del tutto inattesa, soprattutto perché introdotta da un governo che fa della meritocrazia uno dei suoi punti qualificanti. Fino a oggi, infatti, i 425 milioni previsti nell’ambito delle disponibilità complessive per il 2011 erano destinati a essere ripartiti secondo criteri di premialità, e ciò favoriva le Marche, producendo un surplus di 6 milioni, che rappresentavano una delle riserve da noi prudentemente accantonate per far fronte alle prevedibili difficoltà dell’esercizio 2012.
Il decreto Monti, invece, stabilisce che il riparto di questa somma avverrà in forma lineare, senza premialità, per cui alle Marche spetta solo 1 milione e mezzo.

La Giunta regionale, inoltre, per l’anno 2012 ha scelto di tutelare in modo particolare la sanità e l’occupazione e ciò ha comportato una riduzione dei fondi per tutti gli altri settori.
In base dunque alle risorse disponibili al momento, se non ci saranno integrazioni di riconversione del decreto legge, la Regione dovrà valutare non solo la soppressione delle 28 linee ferroviarie indicate, ma purtroppo anche altri servizi del ferro e della gomma, come abbiamo già comunicato agli enti, alle aziende e alle parti sociali. Altre regioni hanno già in parte tagliato i servizi nel 2011.

La Regione Marche ha inteso preservare la situazione il più a lungo possibile, ma per l’anno 2012 saranno inevitabili alcune riduzioni.
Resta inoltre da affrontare il nodo dei servizi a lunga percorrenza, che sono di competenza dello Stato, per i quali le Marche, come noto, lamentano una penalizzazione eccessiva”.

“Su questo problema – conclude Viventi –  mi sto adoperando, insieme con il presidente e con tutta la Giunta, per cercare di ripristinare alcune delle soppressioni più gravi per i nostri utenti. Per la gestione dell’intera vicenda, che interessa tutta la comunità  marchigiana, faccio appello al complesso delle istituzioni e, in particolare, ai nostri parlamentari, affinché svolgano una azione di sensibilizzazione nei confronti del Ministero dei Trasporti e di Trenitalia, considerata la strategicità e l’importanza sociale del Tpl, che deve essere garantito in maniera equa in tutte le regioni”.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Trasporto pubblico, altri tagli: nelle Marche non rischiano solo i treni

AnconaToday è in caricamento