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Economia Senigallia

Oltre 150 imprenditori per salutare l'avvio di attività del Bni di Senigallia

Oltre 150 tra imprenditori e professionisti e fioccano le richieste d'adesione. Plaude il sindaco Mangialardi: «Le vostre idee possono fare tanto per tutta la comunità cittadina»

Oltre 150 imprenditori hanno preso parte questa mattina al lancio del capitolo Bni di Senigallia. Il gruppo ha già al suo attivo 29 professionisti del territorio. «Una platea importante - ha salutato il sindaco Maurizio Mangialardi - capace di confrontarsi e migliorare. Le vostre idee possono arricchire tutta la comunità cittadina. Del vostro metodo mi piace l'idea di fare rete e di capacità di conoscere e saper affrontare le difficoltà sanno come affrontarli». A partire da mercoledì 15, i membri di Veni, Vidi, Vici (così è stato chiamato il capitolo senigalliese, quarto in provincia dopo Ancona, Jesi e Castelfidardo) si riuniranno settimanalmente per scambiarsi referenze e cercare, attraverso il passaparola qualificato, di ampliare i propri business. «Soprattutto per le imprese giovani, oltre internet, non ci sono tante altre possibilità per farsi conoscere se non il passaparola» è il commento di Marco Del Moro, presidente dei giovani di Confindustria Ancona. Incontri rigorosamente in primissima mattinata.

Un caffè, un biglietto da visita e il successivo confronto sui progetti di lavoro. «L'orario è inusuale - ha spiegato Gabriele Paoloni, direttore di Bni Marche - ma è così in tutto il mondo è da oggi lo è anche qui a Senigallia. Prima di portare questo movimento nelle Marche ho girato diversi capitoli in Italia. Lo ammetto: ero partito titubante ma poi ho considerato Bni come un valore aggiunto per il nostro territorio». Al termine della presentazione sono arrivate altre 29 domande di adesione. Un'altra ventina vuole essere aggiornata sulle prossime iniziative. Starà al capitolo esaminare le domande e valutare le accettazioni. Anche sulla base della regola che prevede un solo esponente per categoria professionale. «A Senigallia, come nel resto del mondo, non basta più saper lavorare bene - ha spiegato Guido Picozzi, direttore Bni Italia - Occorre comunicare, far sapere a più persone possibile cosa facciamo. Non bisogna essere i più bravi ma i migliori».
 

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